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Tapirelax
18.12.2006
IL COSMOZAPPING
Autore: Robirobi

Caro padre rosso che vai a beccarti sui denti i rottami spaziali durante le tue peregrinazioni decembrine, eccomi anche quest’anno a chiederti il mio unico, modesto regalo. Se anche non lo incarti lo capisco e non mi offendo.
Sto parlando del telecomando cosmozapping. So che anche tu di tanto in tanto te ne servi, e a parte qualche noia alla frontiera ti ha sempre dato grosse soddisfazioni.
Io voglio non il modello razor in oro, quello ultra slim techno impulse; lo sai, Babbino, che non amo mettermi in mostra. Mi accontenterò del modello Leningrad in legno grezzo, quello economico, perché posso pagare i cinquandadue milioni trecentomila euro a tasso zero fino al 2197, e compri oggi cominci a pagare a settembre del prossimo anno!
Scusa, ti lascio la calza usata oggi perché ho la lavatrice rotta, ma detto indumento ha un valore simbolico: ha accompagnato la scarpa nell’ostico suolo straniero del mio principale pronto a darmi il benservito. Quando egli, sorridendo come si sorriderebbe a un bambino che mostra il suo palloncino gonfio di elio, mi proporrà fra qualche giorno una uscita onorevole - per lui - in nome delle sorti progressive, io schiaccerò lo zapping e bam!, verso Eris, senza mancare un week end su Plutone, dove si dice i boschi di rocce pullulino della perizoma dalle ali che non ghiacciano mai fino a ottanta sotto lo zero. Ed è un peccato che solo il razor techno slim abbia la funzione di video ritardato, che non filma in tempo reale, ma solo il minuto precedente. Non potrò gustarmi la faccia del capo, ma scommetto che non farà una piega.
E quando la mia quarta moglie piomberà in casa chiedendomi per gli alimenti della prole (quattro cani e due gatti) il decimo assegno in una settimana, zap!, circumnavigazione del capricorno e contro corrente fra le polveri stellari, dove pare i lamenti delle sirene minaccino di farti arenare su una stella nana, senza ritorno.
E quando i vicini di casa, fingendo di buttare nella spazzatura una carta di caramella, protenderanno il loro naso fin quasi al fornello della mia cucina per ultimare i loro studi su vita e costumi di quell’alieno che sono, con conseguente denuncia al club della mistica congrega farisea - non senza prima avermi scritto altre lettere anonime e oscene che, lo vedo, mi mettono nella cassetta alle tre di notte - zac! zap, e zig-zag fino a entrare in un buco nero, dove si dice si possano vedere paradisi naturali  dagli oblò, e uscirne subito dopo, indenni e rilassati. Ma il razor techno ti permette di prendere anche tre o quattro buchi neri alla volta, infilandoli come perline.
E quando fra poco salirà al governo quel tipo in divisa con le spalle turrite e stellate che si vanta di avere evitato la quarta guerra mondiale (e nessuno più si ricorda che ha fatto scoppiare la terza) io cambierò costellazione, mi trasporterò nell’equatore celeste e mi stabilirò nella città del sole, o sull’isola che non c’è o su quella di utopia, ad attendere tempi migliori. E quando la mia nuova compagna, uno sgorbio affumicato che passa le giornate alla beauty farm e le notti lontano da me, mi dirà se sono libero per portarla in un ristorante in centro io zac, non ci sarò più, arrivederci e avanti il prossimo. Perché la tengo come compagna? E tu cosa sei in grado di dire, quando ti sbattono le ciglia incatramate sopra pupille azzurre come i mari dell’Oceania?
Quando qualcuno entrerà dove lavoro, nello studio associato “io, lui, quell’altro e il quarto” – quest’ultimo fa molto poco, ma è il nipote del presidente - e mi vedrà arrivare e io lo scorgerò ansioso come un bastardino abbandonato in un canile, zac, risalirò la via lattea contro corrente, pagaiando pagaiando.
“Stava arrivando, stava arrivando!” mormorerà il cane, ansioso di rimanere in libertà, e la segretaria pigolerà l’ho visto, l’ho visto, il vispo avvocato, per un breve caffè dev’essere andato.  Gli appuntamenti salteranno, i caffè non erano veri,
la mia fuga sì.
Io sarò nell’universo, simile a un nuovo dio, e ti dirò di più, Babbino caro. Anche nel cosmozapping versione base, come sicuramente ricordi, c’è il tasto “permanent”, sigillato con gabbietta d’acciaio e con password, perché non lo puoi schiacciare per sbaglio, altrimenti rimani là, a navigare verso forme e colori fino ad ora ignoti. Puoi esplorare nuovi mondi, varcare confini per l’uomo impossibili, ma resti prigioniero dello spazio, non c’è modo di tornare. Potrei usare il famigerato tasto e stabilirmi sull’asteroide k-16, dove dicono si stia un gran bene e ci sia il solarium e le docce di raggi cosmici e figure che noi chiameremmo femminili, ma sono ombre sinuose di masse mobili, insomma amenità che fanno felici anche noi sulla Terra.
Codardo? Chiamami come vuoi, Babbino, anche tu qui da noi non ti fermi mai, passano i giorni di festa e non ti si vede più, anche tu vaghi per i pianeti, lo so. Chissà se sei davvero felice.
Sei fuori in modo permanente, tu, diciamolo, mentre io posso ancora scegliere. Ma se nello spazio mi capitasse di incontrare un palloncino gonfio di elio mi ricorderò della Terra e di un bambino che sulla terra ha aperto la mano per la paura e l’ha lasciato scappare e incredulo prima del pianto l’ha guardato salire. Mi ricorderò e farò la mia scelta.
Vicino a me abita un vecchio, mi dispiacerebbe solo per lui, perché gli ho promesso di riparare la grondaia. Lui vedrebbe che a casa mia non c’è più nessuno, che la quarta moglie bussa a vuoto, mentre dietro di lei abbaiano quattro cani e miagolano due gatti, tutti orfani. Lui udirebbe anche quel carbone della mia compagna urlare il mio nome (“chissà, magari l’idiota non sente il campanello perché è dietro, con le sue maledette piante”) sbattendo a raffica, invano, le possenti palpebre.
Il vecchio lo so, si domanderebbe quando arriverò, ma che sa lui del tasto “permanent”? Se ne starebbe là fuori sotto il portico, mentre la pioggia viene giù, e dalla grondaia bucata le gocce cadono nella pozzanghera del selciato e riempiono l’attesa con una cadenza tutta nuova.   

ROBIROBI [cpkpst@tin.it]

 

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Commenti [2 commenti]

Oops... volevo contraccambiare gli auguri ma arrivo davvero in ritardo... quasi come i vostri difensori all'ultima sfida di calcetto...
>:-)

Del | 11.01.2007  20:43 

.... Auguri anche a te Robix2 e a tutti Voi!!

Porkettaro | Homepage | 23.12.2006  19:37 

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