Tapirelax |
11.04.2007
MUSIC CORNER - 4 |
The death and resurrection day. Concerto dei Toto |
Autore: Gual |
Sono passati nove giorni ormai, stento quasi a crederlo già mi mancano, non pensavo fosse così dura accettare la distanza che mi divide da quella sera.
Arrivo trafelato dopo aver attraversato un traffico illusorio, parcheggio in modo rocambolesco tra un cassonetto, un cammello e una caffettiera, scendo, corro senza ritegno verso il luogo dell’appuntamento, mastico e sputo gli ormai leggendari perizomi tigrati lanciatimi da un manipolo di groopis appositamente appostato sopra un traliccio della luce, intento a preparare il solito agguato domenicale alla rockstar di turno. Con indifferente invidia cerco di non dar peso alla cooperativa di tette sopra di me, affretto il passo mi accendo una sigaretta cerco con lo sguardo il mio compare, è in ritardo… no! No, in realtà sono io ad essere memorabilmente in anticipo!
Non ci posso credere, mi attardo un secondo a ritirare il premio per questa mia straordinaria impresa, bacio la valletta stringo la mano al presidente di giuria, ringrazio i miei familiari, mi atteggio come un divo, due foto e… finalmente è arrivato il mio amico. Un saluto eterosessuale accompagna la felicità di vederci nel mentre, in anticipo sul reciproco stupore, i nostri occhi puntano una venticinquenne maggiorata. Ma biglietti alla mano, gambe in spalla e con le voglie tra le mutande della virago da materasso appena vista, proviamo a dirigerci verso l’ingresso del palazzetto.
Manifesti appesi, urla deliranti, aromi di cannoni più che sull’isola di Navarone, va tutto bene non ci siamo sbagliati siamo arrivati al concerto. Ad un tratto non vedo più il mio collega, mi giro, “eccolo!”. Ancora ipnotizzato da due glutei selvaggi recinti da una ringhiera assassina che occlude la visuale a chi di ormoni ne ha da vendere. Provo a traghettare via dagli inferi vaginali il sognante compare, ma niente da fare, pure io cado nel tranello, pago dazio. Spingo l’amico via da quella donzella, scivolo sulla sua, o forse mia, bava strisciamo fino al primo anello, alziamo lo sguardo e vediamo il terzo moschettiere della serata. Solerte ci avvisa che i posti ci sono e fanno cagare, sono i nostri!
Accolti con tutti gli onori dalla banda del paese dei cazzi nostri, ci arrampichiamo sulla montagna di carne umana che ci divide dai nostri due riservatissimi “scranni”.
Limoniamo appassionatamente Porthos e lo ringraziamo di averci trovato due dita nel culo come sgabelli, ci presentiamo alla sua amica che già si pente di averci stretto la mano e vorrebbe essere ovunque tranne lì, ma con pazienza femminile sopporta e compatisce i tre deliranti fetusi.
Ci aggiorniamo sulle recenti attività del cardinale Richelieu, Ozzy Osbourne e Maga Magò, nel frattempo vedo Aramis che mi guarda e piange. Il suo dito indice punta qualcosa dietro le sue spalle… Miledy godiva project a gambe aperte! Una figa snodata è la compagna di banco del nostro eroe! Lo invidio ma non lo scavalco, cedo amabilmente il passo consigliando al collega sovraccarico di ormonella di stampare le proprie impronte digitali sui glutei “rokkeggianti” di Miledy, insomma:”Toccale il culo!”.
Si fa buio all’improvviso, nero in sala, inizia il concerto dei TOTO.
”…i TOTOOOO!? Ma esistono ancora i TOTOOOO!?”. Quante volte mi sono sentito rivolgere questa domanda e a tutti qui rispondo, per chi gli ha visti e per chi non c’era e per chi quel giorno li inseguiva una sua chimera (... Aramis di fianco a me). Navigando gli oceani del tempo ‘sti cinque stronzi hanno combattuto e scolpito nel suono due ore di inenarrabile bellezza, il mondo è diviso in due categorie, chi sa fare le cose e chi si fa! Loro le fanno entrambe. Passano davanti a noi alcune delle pagine più irripetibili della storia del rock, e nulla può l’acustica infame di un palazzotto nato a metà. Tra mille certezze un dubbio, perchè io e Aramis dobbiamo sempre andare a vedere gruppi che al posto del nome hanno delle sigle: DAD, TOTO, SOD e perché no pure i POD...
Signori con questo vi saluto e dico solo a quelli che se lo sono perso, per ‘sta volta vi perdono, per chi c’era, spero di rivedervi al prossimo main event… e per Milady godiva di fianco ad Aramis, spero che la prossima volta si tolga le mutande così potranno parlare più seriamente.
Stima e rispetto Guallarmè.
GUAL [agualan@libero.it]
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Commenti
[9 commenti] |
Sì l'hanno suonata. Tra quelle più famose, se non erro, hanno escluso solo "99" French | 16.04.2007 16:39 Ma hanno fatto Stop Loving You? Porkettaro | 15.04.2007 14:25 errrieccomè!! Dal nulla desolato un po stanco e assolato...Ciao cari sono il vostro Atho...cioè, Darta... va fate chi caz.. vi pare. Aramis Porthosm!Ma c'erano veramente ste due tette gigantesche?? Torniamo a Mantova, vi prego, magari sono ancora la...che ci aspettano! Blackmore non riesco ad esserci, però punto all'assalto di Ozzy(speriamo tenga botta. Uno stereo dentrounautobotte...non male, si sarebbe sentito meglio. Respect too guallarme' | 13.04.2007 15:59 Bella!!!! e bravi i Toto!!!
ma mi sa che Miledy vi ha fatto perdere la tipa tre file più sotto con un discreto "balcone"!!!! ;-P
ma ci siete anche per blackmore???
amica di porthos | 12.04.2007 16:29 ubriaco alle sei e un quarto? no, cioè... non ancora. piuttosto tra i grandi classici lasciami menzionare il mio superclassico personale: 'kingdom of desire', che considero semplicemente il pezzo più tosto dei toto, eseguito qui in una versione proto-metal culminante con un assolo strascicato, livido, bellissimo. falcidiato - un vero peccato - dall'acustica magmatica dello stanzone. per dare un'idea a chi non c'era... immaginate di mettere il vostro stereo dentro un'autobotte e girare il volume a palla... per trenta euro, un po' poco. UfJ | 12.04.2007 15:12 Penso di essere Aramis... Africa l'hanno suonata ed è stata eccezionale, ma hanno suonato anche Hold The Line, Pamela, insomma un po' tutti i grandi classici. Piuttosto Ufj, il terzo moschettiere, era ubriaco quando ha scritto il commento di ieri? Conoscendolo... French | 12.04.2007 11:27 French ma tu sei Aramis o l'altro moschettiere? ;)
Bella comunque come descrizione della serata! E Africa l'hanno suonata? E' la mia canzone preferita! Betty | 12.04.2007 09:36 Una doverosa puntualizzazione su Miledy Godiva, il madore feromonico delle cui mutandine s'insinuava oleoso nelle nari a titillare i recettori olfattivi come invisibili dita scaccolanti in una orgiastica epifania di desiderio; Miledy Godiva, dicevo, flessuosa, sensuale, danzava circondata da un'invisibile cintura di castità visiva emanante dal nerboruto cerbero collocato esattamente dietro Aramis, lo sguardo come un fossato, braccia come arieti, i muscoli frementi sotto i numerosi tatuaggi.
Meglio lasciar perdere.
Meglio dimenticare.
Allo scopo, immaginarsi Aramis e Porthos danzare in conturbanti crinoline.
Come brutte ballerine. UfJ | 11.04.2007 18:13 E' sempre un piacere andare ai concerti con Gual, altresì essere nominato moschettiere... Ebbene sì, anch'io c'ero, anch'io ho apprezzato non solo le pulzelle presenti, ma anche la carica rock che ancora hanno i Toto a cinquant'anni suonati! French | 11.04.2007 17:43 |
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