Se dopo nove anni dall'ultima "Golden" ritorno a questa rubrica lo si deve, innanzi tutto, al fatto che da allora ho preso la patente e, per nove lunghi anni, ho potuto scoprire e vivere un universo che da studente mi sembrava lontano e confuso, e che oggi vedo invece come tetra e cupa realt? . Cari e goffi lettori, imparerete come sulla strada l'essere umano cessi di essere tale, perdendo ogni senzienza e mutando in una creatura primordiale, zannuta e stronza, pronta ad annullare i cinquantamila anni di che ci separano dai neanderthaliani.
In questa "Golden" vi guider? (verbo infelice, nd Dino) alla scoperta delle curiose creature che popolano la strada, docendovi sulla loro etologia e mostrandovi che ognuna di esse, in fondo in fondo, merita, a suo modo, l'estinzione. Nelle future puntate attraverseremo (un altro verbo infelice... nd French) l'universo di chi la strada la dirige, la guida, la piega inflessibilmente alla sua volont? , sia sul posto che dagli alti piani del municipio. Concluderemo con un sinistro (e allora... nd Topus) incontro con gli spiacevoli ed ambigui esseri che alimentano l'infame industria dei, per l'appunto, sinistri.
SEZIONE 1: BESTIARIO STRADALE
Chiunque voglia iniziare a parlare delle infelici creature di questo girone dantesco che ci viene venduto col nome di "strada", non pu? prescindere dall'introdurre la pi? celebre, vilipesa, odiata di esse: il vecchio col cappello.
L'hanno obbligato, a colpi di rottamazione e leggi salva-Fiat, a cambiare la sua vecchia Simca del '64 a tre marce con una nuova Seicento. Per questo non ? pi? felice come una volta, quando ogni giorno la lavava e lucidava. Non ? per? cambiato il suo comportamento stradale: sempre abbondantemente sotto la met? del limite di velocit? in vigore, si aggira stabilmente al centro della sede stradale impedendo ogni tentativo ostile di sorpasso.
E' dotato delle abilit? "freccia improvvisa" (sembra tranquillo, viaggia a 22 km/h e tutt'all'improvviso svolta, attivando l'apposito segnalatore luminoso nello stesso istante in cui inizia a sterzare), "paralisi permanente" (di fronte ad un semaforo verde attende, con cautela, che esso assuma una colorazione ancor pi? spiccata, in modo che nessun vigile possa contestare che era effettivamente verde, dando luogo, per un osservatore esterno, agli stessi effetti della catalessi) e "luce molesta" (accende il retronebbia, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, dal 21 settembre al 20 marzo).
Spesso ? accompagnato, sul lato passeggero, dalla moglie, assolutamente priva della vista ma indefessa dispensatrice di saggi consigli.
La seconda creatura che vi presento ? il truzzo motorizzato, forse l'individuo pi? molesto.
Innanzitutto il mezzo: non importa la marca, deve andare forte, fare un sacco di rumore, consumare pi? benzina possibile ed essere dotato di un impianto audio dolby surround 5+1 in grado di offuscare dal parcheggio dello stadio un concerto dei Rolling Stones a San Siro. In genere la vettura prescelta ? una modesta utilitaria nella sua versione pi? dopata: arriva a costare quasi come una Porsche base. Negli ultimi tempi i truzzi motorizzati hanno imparato che pagando un elettrauto compiacente si possono mettere illegalissime luci blu nei fanali, nonch? neon del medesimo colore sotto la vettura, che di notte danno un effetto tipo hovercraft. Non che gli freghi qualcosa dell'effetto, naturalmente, l'importante ? che sia illegale...
Il truzzo motorizzato, dicevamo, ama vetture che consumano. La sua 106 rally, opportunamente modificata dal Mago del Turbo, arriva a fare settecento metri scarsi con un litro. Ciononostante, e questo davvero non finisce mai di stupirmi, non ? la voce pi? incisiva sul suo bilancio...
Sul lato passeggero, infatti, porta un amico, e sommando la spesa in gel dei due si potrebbe tranquillamente sostenere l'economia di un paese come il Sudan.
Figa non ne hanno mai, neanche per caso.
Il truzzo motorizzato ? dotato delle abilit? "sorpasso necessario" (non importa a quale velocit? stiate andando, il truzzo motorizzato ha come fine ultimo della sua esistenza riuscire a sorpassarvi, infatti mette fuori il muso anche se siete incolonnati sull'autostrada alla barriera del Mugello ad agosto), "accecamento radio" (indipendentemente dalla potenza dei vostri ricevitori ed altoparlanti, se ne avete uno vicino sentirete solo ed esclusivamente quello che ascolta lui, in genere una sequenza di unz-unz) e "ragione costante" (se siete sulla sua traiettoria vi manda irrimediabilmente a dar via il culo, pensando che la sola vostra presenza sulla sua stessa strada sia una colpa a vostro carico punibile con il travolgimento). Tuttavia se dovete litigare con esso non abbiate timore reverenziale e state certi che fuggir? : l'arroganza espressa dentro il mezzo automaticamente svanisce appena ne scende.
Andiamo avanti, ed ecco un personaggio tipicamente femminile: la madre preoccupata.
E' tipica delle prime ore del mattino, le ore in cui i bambini devono arrivare a scuola. La madre preoccupata in genere ha un mezzo la cui cilindrata potrebbe tranquillamente contenere tutta la vostra vettura: si va dal 2700 in su, in genere un fuoristrada, in genere smussato ai quattro angoli dalle incredibili abilit? parcheggiatorie dell'utente.
Sulla strada la madre preoccupata farebbe perdere la pazienza Madre Teresa di Calcutta, trasformandola in un hooligan assetato di sangue.
Immaginate la scena: come ogni mattina siete in ritardo per andare al lavoro, ed anche oggi avete un'ottima scusa, perfettamente plausibile e dissimile da quella del giorno precedente, e tuttavia sapete con certezza che il vostro boss non la berr? . Dovete, purtroppo, passare per una maledettissima via dove il Demonio ha posto una scuola elementare. Non potete fare a meno di ricordare quando, alla tenera et? di nove anni, caricati con uno zaino impietoso, vi facevate sei chilometri a piedi per raggiungere la feroce maestra.
E qui invece succede tutt'altro: dotata dell'abilit? "ingombro potenziato", la madre preoccupata parcheggia, in una piccola via a senso unico, in tripla fila, e riesce comunque a farlo solo con l'ausilio di sei manovre lunghe e laboriose, durante le quali vi tocca la mascherina col culone del suo fuoristrada. Ma siete di strafretta, ? inutile scendere a protestare.
La madre preoccupata a quel punto scende, lasciando la strada mirabilmente occlusa, e accompagna quel ciccione occhialuto del suo tenero bimbo fino al suo schifoso posto da secchione in prima fila di quarta B, al sesto piano, il tutto con la colonna sonora straordinariamente irritante di un GameBoy Advance.
Meno ferquente, ma anche meno dannoso, ? il fighetto patinato. Viaggia in spider aperta anche in montagna il 14 di dicembre a meno sedici, indossa occhiali da sole anche alle due di notte in galleria con l'illuminazione guasta: per questi motivi ? di norma poco longevo.
Il suo compito ? quello di mostrare la spider con una bella carrellata per le vie del centro, accompagnato sul lato passeggero da un bionda di plastica, splendidamente insenziente, anch'essa poco longeva per la prerogativa di avere la pancia scoperta anche nelle fredde notti della tundra.
Del resto ? quasi sempre inappetente e, per questo, poco soggetta al cagrismo virulento.
Entrambi sono dotati dell'abilit? "reperibilit? maggiore", per cui vengono sempre chiamati al cellulare quando stanno facendo manovra, in genere dal Gianni, dalla Simona, dal Piermatteo, o comunque da un nome preceduto da un articolo. Il cellulare ?, a sua volta, dotato dell'abilit? "decadimento incombente", per cui dopo sette telefonate va assolutamente cambiato perch? non va bene / non prende / c'? quello nuovo.
Da evitare con cautela ? il biruota incauto, riconoscibile nelle diverse varianti su bicicletta, scooter, motorino e persino sulki (che pure ha pi? di due ruote).
Di et? variabile dai due ai settant'anni, il biruota incauto non sa dove andare, e se lo sa fa di tutto per tenervelo nascosto. Ondeggia sinuosamente sulla sinistra con abile finta se deve andare a destra, sta rigidamente dritto davanti a voi se deve fermarsi a salutare, punta con assoluta certezza la vostra fiancata se ha gi? deciso di entrare in un portone a lato della strada.
Evitare di investirlo ? impossibile, sperare in un suo cenno in grado di farvi capire le sue intenzioni ? infantile, abbatterlo un dovere.
E ancora potrei andare avanti per giorni a citarvi le straordinarie bestie che popolano l'universo stradale. Per velocizzare un po' e per evitare che il nostro webmaster mi frigga le interiora perch? occupo troppo spazio (ah ecco, nd French) li passer? brevemente in rassegna con una carrellata quasi impressionista: ecco cos? che mentre percorrete la vostra rassicurante autostrada sulla destra viaggiando al limite massimo imposto dalla vigente normativa potete vedere sulla sinistra un immane mezzo guidato dal camionista irritabile che fa le parole crociate mentre vi sorpassa, o uno Schumacher mancato che trascina il suo pullman rosso in improbabili serpentine per portare la sua comitiva a Firenze entro i rigidi tempi stabiliti dall'organizzazione per riuscire in mezza giornata a visitare tutti i monumenti e tutti i musei della citt? , con pranzo da Gigi. Arrivate al casello e felici di aver scelto di spendere venti euro all'anno per il vostro telepass vi infilate nell'apposita corsia evitando le immani code, solo per trovarvi davanti una maldestra vecchina che non solo non ha il telepass, ma nemmeno pensava di essere in autostrada, che tutta contenta ? ferma davanti alla luce rossa che le intima l'alt e aspetta che diventi verde per poter passare.
Cos?, una volta usciti dall'autostrada, vedrete una antichissima Fiat Duna dell'81 con i fari rotti che sorpassa sulla destra in curva contromano in un senso unico alternato, e non potete fare a meno di riconoscere il patentato in Zambia, che per una fallacia nelle leggi della compatibilit? patentizia ha potuto convertire il suo foglio di carta a righe ben piegato con scritto in carboncino che s?, lui pu? guidare, con una fiammante patente rosa autografata dall'ingegnere della motorizzazione di Brindisi.
In citt? , poi, per concludere, si mostrer? ai vostri occhi, in tutto il suo splendore, il pedone incerto, che sta attraversando sulle strisce e, forte del diritto di precedenza, si attarda in passi, contropassi, doppi passi alla Denilson e scatti fulminei che vi impediranno, qualsiasi sia la vostra classe di manovrabilit? , di superare l'ostacolo senza investirlo.
In genere il pedone incerto ? del tutto inadatto alla guida, e quando piove diventa una lumaca putrida, cos? chiamato perch? sembra che esca quando piove come le lumache, e si piazza a sedici all'ora per diciotto chilometri di viale fermandosi ad ogni posto macchina cercando parcheggio...
DEL [del@tapirulan.it]
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