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Tapirelax
28.10.2009
PARKING ANGELO
prima parte
Autore: Lady Bell

Parto alla volta della Sicilia con un volo ‘low cost”,  talmente ‘low” che non mi accorgo neanche di essere decollata!
Questa terra è da consigliare, proprio come il ketchup sulle patatine, come i wurstel coi crauti, o i cantucci col vin santo. Non so per quale motivo mi ritornano in mente solo degli accostamenti gastronomici...
Venticinquemilaquattrocentosessanta chilometri quadrati di superficie, millequaranta chilometri di costa circumnavigati dalla sottoscritta. Tutti quanti. Un triangolo di terra in mezzo al mare con quanto di più differente possa racchiudere una piccola isola. Mi riferisco alla varietà della natura, ai tipi di territorio; un campionario di razze e civiltà hanno lasciato tracce indelebili nel tempo  senza amalgamarsi, senza mai trovare una fusione, anche se, ammetto, di fusi in giro ce ne sono parecchi!
Atterro all’aeroporto di Catania, e mi dirigo al parcheggio auto della Hertz.
“Pronto, ciao Brigida, ti ricordi di me? Sono Lia,  abbiamo lavorato insieme a Parigi, dieci anni fa da Lilli e il Vagabondo”
“ LIA?  NON CI POSSO CREDERE!!! Il mio mito igienico! Quella che aveva due spugne per lavare i piatti: una per l’uovo e l’altra per il cibo normale.  Ma che piacere! Sarai mia ospite! Disdici subito l’hotel e corri qui a Siracusa,  ti darò io indicazioni su dove stare. E’ facile trovarmi: vivo all’entrata della città, appena prima del ponte. Vedrai un quartiere industriale; io abito nelle prime case  sulla destra, troverai una grande cancellata gialla e dei capannoni blu!  La mia zona è una specie di Berlino, tutta in costruzione, tutta in divenire”.
Ritiro l’auto a nolo e mi dirigo sulla statale sud, direzione Siracusa. Prima sosta al baretto che espone un cartello scritto a penna sulla carta assorbente “Pan Consu”, dove mi gusto il buonissimo pane condito (olio, peperoncino, origano, pecorino e salame), quindi, con la pancia piena e le mani impiastricciate d’unto risalgo sulla macchina ringraziando mentalmente il mio amico siciliano e le sue dritte gastronomiche.
Incontro Brigida con piacere. Non è cambiata, a parte un po’ di “sale e pepe” nei capelli. Sempre magra e abbronzata. Mi abbraccia affettuosamente, un poco incredula.
“Cara Brigida, pensavo di stare qui un paio di giorni, dopodiché vorrei visitare Palermo, magari partecipare alla festa di Santa Rosalia, così festeggio il mio onomastico. E poi riparto da li. Ho un po’ di timore a guidare a Palermo, ma soprattutto non ho l’assicurazione contro il furto e non so proprio dove lasciare l’auto”. 
“Don’t worry. Ti mando da una mia amica, un’artigiana di  gioielli in vetro-fusione. Ha una casa bellissima   proprio nel cuore della Vucciria, vicino all’oratorio di San Domenico. A duecento metri da li c’è il parcheggio del mio amico Angelo. Quando gli lascerai la macchina, digli  pure che ti mando io, eravamo  grandi amici e... beh, non soltanto...”
Con queste rassicurazioni, due giorni più tardi, parto alla volta di Palermo, percorrendo l’autostrada gratuita Catania-Palermo. Vedo il grande monumento nei pressi di Capaci, dove vennero massacrati il giudice Falcone e la sua scorta: mi gela ancora il sangue nelle vene al ricordo delle scene viste in tv. Accelero.
Moderna, la mia città: decadente, giovane, classica , musicale. Palermo invece è il caos primordiale, soprattutto negli incroci. Ho adottato una tecnica però: appena giungo a un incrocio mi sbraccio a mo’ di saluto. Tutti si fermano per capire chi sto salutando. E io passo.
Arrivo al parcheggio di Angelo con la Fiat Idea azzurro cielo noleggiata alla Hertz. Ad accogliermi, un anziano signore con un cane lupo di nome Riccardo III. Mi presento come l’amica di Brigida, ma non mi pare di ridestare in lui alcun ricordo. A guardarlo bene, Angelo mi pare un tantino maturo per i gusti di Lia, ma tant’è...
Lo informo che ritirerò l’auto domenica dal momento che nel pomeriggio avrò il volo di ritorno.
Mi consegna una ricevuta, ringrazio e mi addentro nel cuore di Palermo. Prima tappa: la Vucciria, il famoso mercato rionale al quale Guttuso dedicò l’ omonimo quadro. Un carnevale di odori, colori, musiche, un melting pot di culture. Scatto una foto alla trattoria Shangai, chissà quale sarà la specialità? Noodle o pasta? 
I miei giorni a Palermo volano. E’ già ora di ripartire. Mi addentro nel quartiere della Kalsa e mi avvicino al carro di Santa Rosalia, la patrona della città, venerata e amata da tutti i siciliani.
“'U  fistinu cvest’anno è venuto proprio bene”, dice una voce che sembra uscire da un bidone della spazzatura.
“Ah sì? Peccato, me lo sono persa. Ma ritornerò l’anno prossimo. Scusi ma con chi sto parlando?”
“Zi, morgen,  sono Uwe, il re del rifiuto in zenzo lato: tutto cvesto intorno a noi è pavte della mia avte sotto le stelle”, e mi mostra un catalogo pieno di foto, dove l’artista , in preda a una ardita metamorfosi, si presenta vestito di nero come un vampiro e lancia sulla folla palloncini contenenti un liquido rosso. Cvesto è zucco di ribes  per zimulare sangue, crande effetto scenico”. In un'altra ha ricreato una croce con tante cassette di birra Heineken e lui, sotto, con indosso soltanto un perizoma bianco”. Io foglio profokare, foglio che la cente profi ancora cvalche tipo di zentimento. Cvesto è l’unico muzeo aperto zette ciorni su zette. He hee. Zcusa ma ora sto creanto, se fuoi tenere il catologo è free. Aufwierdesen!” e scompare in un specie di torre costruita con pneumatici di auto.
Che tipo strano. Ho proprio la calamita per gli artisti, io!

(continua...)

LADY BELL [robertacampana@hotmail.com]

 

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Commenti [2 commenti]

Fiii che bella vacanza!!!!La consiglio caldamente :)

Lady bell | 28.10.2009  14:49 

ospitiamo (in due parti) un lungo racconto scritto dalla nostra redattrice più gettonata, ma anche piu pigra (il suo ultimo articolo è del maggio 2007). il testo non è nuovo ma chissà, magari questa pubblicazione tardiva ha l'effetto di stimolare la nostra gettonatissima redattrice a proporci qualcosa, di tanto in tanto. chissà.

Redazione Tapirelax | 28.10.2009  13:17 

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