Opera lunga è solo quella che non si osa cominciare. Diventa incubo. Charles Baudelaire
Il Primo Giorno fu l’Inoperoso Tedio. Mi an-no-io. Da morire. Anzi, no. Cosa sto dicendo? Non posso morire, che sono Eterno. Riformulo. Mi annoio. Spaventosamente. Non so che diavolo… volevo dire, non so cosa fare. L’Eternità non è poi quella gran cosa che dicono. Se ne sta lì, immobile. Non passa mai. Ho bisogno di un diversivo. Un’occupazione. Qualcosa che aiuti il Tempo a fluire. Sarà sempre meglio di questa Fissità Senza Fine…
Il Secondo Giorno fu l’Idea Folgorante. Ho trovato. Sì. Forse ci sono. Ho bisogno di qualcosa che possa rivelarsi impegnativo. Che mi permetta di mettere in luce la mia… creatività. Che sia solo e unicamente Opera Mia. Che possa stupire l’Universo Intero. Il mio nome sarà sulla bocca di tutte le creature viventi. Di me si parlerà – bene o male, non importa – nei secoli a venire…
Il Terzo Giorno fu la Scrupolosa Progettazione. Pensare. A cosa fare. A come farlo. Così. Oppure così. Esiste più di un modo. Basta sceglierne uno. Che magari funzioni, non dico al primo colpo, ma quasi. Sarebbe più facile, più appagante. Cosa mi è venuto in mente, di gettarmi in questa impresa… ho vagliato ipotesi, scartato metodologie, considerato eventualità, consumato tonnellate di carta, centinaia di matite, eseguito calcoli… Eppure la strada è questa. Lo sento. Anzi, lo so.
Il Quarto Giorno fu il Principio Di Ogni Cosa. Bene. Ho tutto. Spero di non aver dimenticato nulla. Basta poco. Un dettaglio. Una roba che ti sembrava niente, poi scopri che era tutto. Non è cosa da poco, quella che mi accingo a intraprendere. Ci vuole uno slogan. Una massima. Che rimanga impressa per sempre nelle menti degli esseri senzienti. Tipo «In principio fu il Verbo». Ecco, sì. Semplice. Efficace. Facile da ricordare…
Il Quinto Giorno fu l’Imprevista Titubanza. Esitazioni. Dubbi. Insicurezze. Non è da me… non è da me… E… se mi sbaglio? Se dovessi commettere… un errore? Ne basterebbe uno. Uno soltanto. E andrebbe tutto a ramengo. Certo, io non ho mai sbagliato… ma c’è sempre una prima volta. Spero non sia questa… Non mi resta che mandarmela buona…
Il Sesto Giorno fu la Confortante Rifinitura. Ho individuato gli errori… ovviato alle dimenticanze… limato i più piccoli particolari… non c’è altro che possa fare, se non premere l’interruttore…
Il Settimo Giorno fu la Meritata Distensione. Ho fatto cosa buona e giusta. Ora posso prendermi le ferie.
Nessuno sa dove sia andato. Non ha lasciato detto niente a nessuno. Viaggia in incognito di modo che nessuno possa riconoscerlo. Vorrebbe godersi le vacanze ancora un po’. È un Suo diritto.
ABATE LUNARE [abatelunare@gmail.com]
|