Prima che l'attuale re di Gondor fosse consapevole del proprio regale destino...
Prima che l'amore con la bella Arwen sbocciasse...
Prima che la leggenda della Compagnia dell'Anello echeggiasse nella Terra di Mezzo...
Prima che il nome di Gran Passo fosse pronunciato dalle labbra di uomini, nani, elfi e hobbit...
Insomma...primaaaaa...
C'era un tempo in cui un imberbe ventenne di nome Aragorn, studente presso il Politecnico di Gondor, comunicò al proprio padre, da uomo quale già sentiva di essere, che era giunto il momento di mettersi in gioco, di gettarsi a capofitto in un'eccitante avventura, di mostrare il valore del sangue di Gondor, "insomma, babbo...", concluse petulante il giovane Aragorn, "...ho deciso di fare l'Erasmus in Elfonia!" E così la stirpe di Gondor -come si suole davvero dire in questi casi- preparò armi e bagagli; e vestiti il suo corpetto di cuoio del Charro, gli stivali di Prada, con la spada di Dolce e Gabbana stretta al fianco, si accomiatò dalla propria famiglia e dai dignitari del regno per dirigersi all'aeroporto di Gondor, dove lo aspettava il primo Roc per Elfonia. A quei tempi Elfonia, mitica patria degli elfi hippy d'oriente, era famosa in tutte le terre conosciute per essere l'epicentro dei vizi, dei piaceri e delle perversioni della Terra di Mezzo: qui bionde ragazze dalle orecchie a punta e dalle curve mozzafiato praticavano il sesso libero, l'erbapippa e il gioco d'azzardo erano legalmente riconosciuti e il lavoro era considerato un passatempo per chi non sapeva come divertirsi. Ma Elfonia era anche nota ai più per la sua millenaria università per avventurieri, che dalle origini dei tempi ospitava le più disparate razze del creato, dalle cozze agli uomini, per sfornare provetti maghi, chierici e guerrieri.E proprio in questa rinomata università, il giovane Aragorn aveva deciso di trascorrere il suo periodo Erasmus. L'erede di Gondor trovò alloggio alla Casa dello Studente, una ridente costruzione in legno, eretta dall'industrioso mago Foppapedretti "il nocciola", abbarbicata su una gigantesca quercia secolare. Dopo aver impiegato quasi due giorni a spingere la propria valigia su per il tronco neanche fosse Reinhold Messner, l'erede di Gondor, finalmente, giunse alla sua abitazione. Aperta la porta, il giovane Aragorn si trovò subito di fronte un impenetrabile muro di nebbia color piombo. Con i sensi all'erta, il campione di Gondor sfoderò la spada con un sibilo e un tonfo. Il tonfo provenne dalla sua valigia non appena questa si schiantò al suolo sulla testa di un povero passante, dopo che la sua sibilante spada l'aveva inavvertitamente urtata, facendola ruzzolare giù dal ramo."O una demoniaca creatura di Mordor infesta queste stanze oppure questo è un portale per la pianura padana" si disse Aragorn, varcando la soglia sino a farsi inghiottire dalla nebbia maligna, incurante delle bestemmie a metà tra il nanico e il bresciano che provenivano dalla base della quercia. Ma, fortunatamente per il giovane Aragorn, all'origine di quel denso fumo non vi era alcuna progenie del male o nebbioso paesaggio padano: stravaccato su un cencioso divano stava una creatura minuta dai piedi pelosi e dallo sguardo perso in chissà quale realtà parallela, che reggeva, tra le minuscole mani, un cannone di erbapippa delle dimensioni di una scimitarra, eruttante fumo come una ciminiera. "Sciaooo, scioono il tuuoo compagno di schtanza" disse l'hobbit con lo sguardo sempre fisso nel vuoto. "Mmi cchiamo Pidocchio", si presentò infine l'hobbit, porgendo la canna di erbapippa ad Aragorn in segno di benvenuto. E così Pidocchio, un hobbit che si trovava ad Elfonia da un paio di mesi per diventare giullare, ma già entrato a pieno ritmo nel vortice della depravazione, tanto che di esami non ne aveva ancora passati, ma che era comunque riuscito a conquistare all'interno dell'università la meritata fama di ottimo pusher di erbapippa, divenne il primo amico di Aragorn. Ovviamente non fu l'unico; altri compagni si unirono ad Aragorn nelle settimane a seguire, e i migliori fra questi furono Sboromir, il guerriero sborone del Sud, che ogni volta che stava per provarci con una tipa, suonava a pieni polmoni il suo inseparabile corno rompendo i timpani anche ai sordi, Marry Potter, un elfo che per dare sfogo alla propria femminilità, aveva intrapreso la carriera del mago solo per poter indossare gonne lunghe e tuniche senza essere additato come culattacchione, ed infine Sambuca, il nano così soprannominato perché ogni mattina a colazione si scolava un litro di Sambuca, sostenendo fosse un metodo per migliorare la memoria. [fine della prima puntata]
PIGI [pigi@tapirulan.it]
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