NOVEMBRE 1990.
Cinque del pomeriggio. Piove che la manda non si sa bene chi. Devo uscire. Sono atteso a Mariano. Metto in moto la Panda bianca. Il parabrezza si appanna come per incanto. Ho avuto solo macchine italiane e fanno tutte cos?, d'inverno. Condensa sul vetro. E prima di mandarla via ce ne vuole. Ma io ho fretta. Mi aspettano.
Al semaforo svolto a destra. Strisce pedonali con tanto di signora anziana. Non vista. Rumore sordo. Presa in pieno. La mascherina della macchina si piega. Fermo la Panda. Tiro gi? il finestrino. Il marito della signora cerca di strangolarmi. Con scarsi risultati, per fortuna.
Chiamano un'ambulanza (per la signora). E i vigili (per me). Sono in conclamato marasma mentale. Pi? del solito, voglio dire. Redigono il verbale. Uno dei due urbani cerca di tranquillizzarmi. Butta l? un ?Non si preoccupi?. Seguo il suo consiglio. Non mi preoccupo. Sbagliando.
FEBBRAIO 1991
Quasi non ci pensavo pi?. A distanza di tre mesi dall'investimento (stradale, non finanziario), mi arriva la multa. Contestata la mancata precedenza sulle strisce. Sono 12.500 lire. Concilio, ovvio. Ma rifletto. Ogni tanto, mi capita. Una sosta vietata viene esattamente il doppio. 25.000 lire. La vita umana vale una (mezza sega). Investo una, senza premeditazione, e pago una miseria.
All'unisono. Perviene anche una lettera della Motorizzazione Civile. Che civilmente m'informa essere stata stabilita la revisione della (mia) patente. Ai sensi, oltretutto, dell'articolo 89 del codice stradale. Trenta giorni di tempo, entro cui sostenere, per la seconda (e spero ultima) volta nella mia vita teoria e pratica. Con due distinguo. Uno: in caso di revisione, la prova teorica ? orale e non scritta. Due: se mi bocciano, perdo la patente e ricomincio da capo, come uno che ha appena raggiunto la maggiore et?.
Vado a scuola guida. Sostengono che, in realt?, io ho sei mesi di tempo, per sostenere i due esami, e non trenta giorni. Anche secondo loro non mi devo preoccupare. Comincia a serpeggiare in me un leggero senso d'inquietudine.
GIUGNO 1991
Gli esami sono andati bene. Anche se per poco non mi fregano a teoria. Con una domanda sui bambini. A me, che non coltivo velleit? paterne di sorta. In ogni caso, ? fatta. A rigor di logica, non mi dovrei preoccupare. Ma la logica ? fatta per gli illusi. E i cretini.
Due settimane dopo, mi convocano i carabinieri. Chiss? cosa vogliono. Ottempero e mi presento. ?Dobbiamo ritirarle la patente?. Me la prendono e la mandano in Questura. Per posta. Mi fanno anche un permesso per tornare a casa. Hai visto mai che mi fermano e scoprono che sono senza permis de conduire. Niente di pi? probabile, date le attuali dimensioni del mio fondoschiena.
Parcheggio l'auto sotto casa. Mobilito il nucleo familiare. Ci rechiamo in massa alla scuola guida. Si trova a un numero civico di distanza rispetto alla nostra abitazione. Prendiamo in prestito i verbali che attestano il superamento delle due prove da parte mia. Portiamo la documentazione in Questura. Dove accolgo la rivelazione. Strinato sulla via che mena a Damasco. La Motorizzazione non si sbagliava. Avevo SOLO trenta giorni di tempo, per rifare tutto. Io, per?, ci ho messo quattro mesi. E se ne sono accorti dopo quattro mesi. Il giorno stesso in cui sostengo e supero l'esame pratico, infatti, il Questore dispone il ritiro della mia patente. Chiedo cosa devo fare. Niente. Aspettare. Quando la Questura ricever? la mia patente, me la restituiranno.
Passano altre due settimane. Capito, pi? per disperazione che per mia precisa volont?, in Questura. La patente c'?. Le cose sono andate cos?: il giorno dopo averne ordinato il ritiro, il Questore ne dispone la restituzione, perch? ha verificato sui verbali che il mio dovere l'ho fatto. Faccio per prendere il mio documento e tornare a casa.
?Dove va??
?Be'... a casa...?.
?No, no. Adesso lei va a farsi restituire la patente dai carabinieri?.
Chiudono la patente in una busta, e mi congedano. Vado dai carabinieri, che me la restituiscono.
Io so di avere avuto torto. Marcio. Fino in fondo. Ma era proprio necessario che mi dovessi fare a piedi (e da solo) tutto 'sto Golgota?
La domanda ? chiaramente retorica. Non cerco risposte. Ci sono cose che ? meglio non sapere. ? in gioco la salvezza della nostra anima.
FRATEARRIGO [fratearrigo@hotmail.com]
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