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... quest'anno sotto l'albero NON voglio un sindaco che quando parla sembra sempre imbronciato, che sputa numeri continuamente che all'inizio ti sembra uno che sa un sacco di cose, ma poi non ti dice che cosa sono e sembra quel mio compagno di classe che conta sempre le stesse figurine facendoti credere che ne ha tantissim e invece son sempre quelle. NON voglio un sindaco che si faccia vedere sempre come una valletta e il sorrisino comprato apposta per le cene, le prime e le celebrazioni. NON voglio un sindaco che ha inventato la magna carta di Parma sulla sicurezza e poi adesso mi accorgo che è di lui che ho paura. NON voglio un sindaco che non chiede scusa perchè è arrogante come tutto il suo codazzo di amministratori. E soprattutto, caro Babbo Natale, NON voglio un sindaco che da candidato aveva questo slogan "per me il primo cittadino sei tu": ma se non è capace di chiedere scusa al primo cittadino che sono io... al secondo gli sputa in faccia direttamente? Caro Babbo Natale... mi raccomando: un sindaco così NON lo voglio.
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fogliazza
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Se stai zitto, le cose le senti. Senti le carezze che i nonni danno ai nipoti, senti anche il flusso di amore che le attraversa. Basta non parlare troppo, e qualche volta stare zitti. Ci sono dei rumori stupendi. Senti le strette di mano, le pacche sulle spalle, la mano che ti aiuta. Senti il rumore dell’erba che cresce, della neve che si appoggia sul selcio, il silenzio prodigioso della campagna. Voci di piante, odori di persone. Sono cose che aiutano a vivere, che arredano la giornata. Basta stare fermo, con il respiro al minimo. Bisogna fare in fretta, però, ad assaporarle. Le cose belle tendono a dissolversi con una velocità inaudita. Il segreto è non stare troppo in silenzio, anche. Perché altrimenti senti anche le grida delle donne picchiate. Quei rumori non sono troppo graditi. Ecco perché troppo spesso si parla, anche a sproposito. È lo spirito di conservazione. I pianti delle donne sono cacofonie. Le lacrime scendono senza singhiozzi, mute, come semplice risposta al mondo. Non ci resta che uno sguardo; uno di quelli che sembra trapassare te, e dopo di te tutto quello che c’è dietro per fermarsi solo alla stratosfera. Se stai zitto senti anche questo. Basta farlo una volta al giorno. Al Boh
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fogliazza
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Da poco più di un mese, Parma soffre di un inestetismo della pelle. Un punto nero. Siccome quelli della Lega il cazzo duro ce l'hanno già... chiedono un dermatologo con le palle e si disturbano denunciando che il Signor Sindaco "ha abbandonato i vigili". Ora, due punti: non tutti sanno che l'Amministrazione cittadina ha indetto un concorso "TROVA LA SCUSA", non quella per Bonsu, ma quella secondo la quale si possa giustificare un silenzio che ormai puzza di morto. A questo concorso possono partecipare tutti i diversamente neri che abbiano un po' di creatività, inventiva, diplomazia cacciaballe, senso della palla come bugia. Avete notato? Quest'anno l'abero di Natale della piazza è decorato con le foto dei bambini. Tutte le palle sono state precettate dal Comune per urgenze di ufficio stampa. Torniamo alla Lega, qualla nostrana, che vanta due pezzi da 90 (120-90): il Dott. Zorandi (che nella campagna come candidato a sindaco mostrava la carta d'identità con scritto "cittadinanza: parmigiano", un genio dell'integrazione) e il deputato Rainieri (che più che avercelo duro ce l'ha incrociato: spera ancora di non pagare le multe per le quote latte a maggior ragione con un ministro agricolo e legaiolo come lui, Zaia). Ultimamente pare che per vincere qualunque cosa, una riffa, un terno al lotto, una pesca di beneficenza, un bimbumbam, un'elezione provinciale... ci si debba alleare con la Lega. Non so voi... ma per me è come appoggiare qualcuno solidale al culo sulla tazza e non allo stronzo che ha mandato ad affogare.
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fogliazza
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L'Italia è ormai un paese dannatamente serio. Si prende talmente sul serio che non ride più e se insiste nel non comprendere il senso umoristico del suo Presidente del Consilvio... finirà per deprimersi, compromettendo gli sforzi titanici che il Premier fa per mettere in ridicolo la nazione. Ora: lui ce la mette tutta... si fa un culo della Madonna Lario per sputtanarci a dovere... e cosa succede? L'Italia si spacca in due: chi lo difende, e ancora conserva un senso dell'umorismo da fare senso, e chi lo condanna e si scopre imbecille. Credo che Silvio abbia un grande dono: quello di essere Presidente dello Sconsiglio in un paese in cui ha seriamente tentato di risollevare il morale di tutti, a dispetto di una cittadinanza che ha continuato a prenderlo dannatamente sul serio. Incompreso, si è dato alla satira (ecco perchè non la gradisce, vuole farla lui), all'ironia, all'umorismo, alla barzelletta. Senza riuscirci. L'Italia, paese serissimo dotato di altrettanta serissima opposizione ("ombra", per carità, segno che nonostante tutto dev'esserci una fonte di luce...) continua a prenderlo talmente sul serio che non solo spinge il Cavallaro B. a rincarare la dose di simpatia.... ma se lo rivota. Rassicurerei Mister B. e tutti i suoi: l'Italia non è fatta di imbecilli, ma di furbi. Qui un' assoluzione per strage o un'immunità... non si nega a nessuno.
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fogliazza
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E Gavazzoli... che ne pensa?
D - L' Onda è davvero un movimento? R - Non è soltanto un movimento, è uno status, un'icona, un distintivo di autorità, un tocco intellettuale che non mi dispiace affatto: avrei potuto farmi una zazzerina... un caschetto... una permanente... per fortuna, tra le altre cose, sono dotato di un'onda da molto prima del movimento. D - Sulla Gelmini ha una sua posizione? R - Personalmente non conosco il Ministro dell' Istruzione, qualora ne avessi occasione chiederei, per cavalleria, quale posizione gradisca. D - Gli studenti: crede ci sia una regia politica sotto? R - Sono convinto che sia così, che vi sia una regia, non come nel mio caso che sono solo una comparsa. Tuttavia, se pensassi che non vi fosse una matrice politica nel movimento... per venirlo a dire liberamente dovrei prima chiedere consenso. D - Agli ascoltatori? R - Quelli? No! I miei "ascoltatori", quelli che io gli chiedo, loro mi ascoltano e poi mi dicono cosa devo fare. D - Lei che è docente universitario... R - Io? Ah... sì... sì... D - ... cosa prova come parte in causa? R - Premesso che non sono in causa con nessuno: mi sento in una botte di ferro. Vede, sono così moderatamente direttore del più grande tiggì locale che non ho alcun timore sulla mia posizione. Tant' è vero che prima di assumerla ho chiesto quale fosse la migliore. D - Non teme i tagli? R - No, non li temo, temo piuttosto l'aria umida che mi increspa il capello, mi toglie continuità d'onda. D - I tagli della Gelmini... R - Mi piace molto come si pettina. D - La sua cattedra è al sicuro? R - Sono pronto a tutto. Tutto può accadere, addirittura mi hanno assegnato questo corso http://www.italianistica.unipr.it/italianistica/docenti_det.php?ID=34... se la vita non è piena di sorprese!!! io sono già contento così. D - Farà lezione in piazza anche lei per protestare? R - Dipende. D - Dall'evoluzione del braccio di ferro? R - Nooo, dipende se c'è vento. Mi spettino e in questa città l'immagine è tutto.
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fogliazza
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