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FOGLIAZZA
  19.08.2007 | 10:09
CITTADELLA UNO
 
 

E io che credevo di essere diventato pigro. Di avere perso entusiasmo per la vita, l'aria aperta, il benessere, la natura, le farfalle e le violette. Credevo non vi fosse più nulla da fare che rassegnarsi a una circonferenza tipica del babbo che ingiallisce e che non darà mai l'esempio al figlio su quello che è giusto mangiare perchè non diventi come suo padre. Pensavo d'aver dimenticato quei vent'anni di agonismo su campi di pallone, prati verdi, fango e pioggia, polvere e sudore, sangue e arena (addirittura). Pensavo di essere diventato un vero sportivo italiano di quelli che l'atletica la guardano in tivvù. Mi sbagliavo.
E' stato passeggiando in Cittadella, spingendo con flemma e orgoglio il passeggino con Jacopo, che ho capito tutto, che non sono pigro, che non sto invecchiando, che non sono fiacco. Semplicemente non sono sincronizzato. Vorrei dire grazie a tutti quegli atleti che comandano i bastioni della Cittadella, che li dominano a passo deciso, che li posseggono in virtù del fatto che vanno forte e tirano dritto. Vorrei dire grazie a tutti questi per avermi aperto gli occhi. Credevo di essere un uomo finito e invece non ho l'aipòd, il cardiofrequenzimetro, il draifìtt, l'amminoacido e la macrotecnologia che mi dice quante calorie ho consumato. Ecco perchè non corro più, perchè solo così posso capire se il mio cuore batte giusto o batte in testa, che quello che ho mangiato prima l'ho squassato e più tardi ci sta un aperitivo, che il sudore che ho emesso non sarà acchiappato dalle centraline dell'Arpa. Insomma sono felice, non sto invecchiando, sono solo superato. Ma sto recuperando: ho fatto arrivare dall'America un catetere speciale che dirotta l'urina nell'intestino fino alle feci. Tutto questo mentre stai correndo. Quando sei pieno vaporizzi tutto fuori, come gli aerei e continui a correre. E' bello ritrovar se stessi e scoprire che senza tecnologia non esisti.

Autore: fogliazza

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