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FOGLIAZZA
  27.10.2008 | 16:26
VIVA LA SQUOLA!!!
 
 

Ricevo e volentieri pubblico:

"Dico: "sono laureato e a 1.200 euro al mese non ci arrivo nemmeno". Potrei considerare che il mio titolo vale meno di zero, ma non è così vero. Tutto il tempo che ho studiato mi ha lasciato molto e mi ha lasciato la capacità di fare quello che mi piace al di fuori dell'orario di lavoro.
Il sistema economico funziona così: chi produce (gli operai) vive di stenti; chi distrugge (i manager) nuota nel lusso.
La scuola, la scuola.... Ci vorrebbe un po' di onestà intellettuale da entrambe le parti. La cara Gelmini dovrebbe ammettere che questa riforma ha un solo motivo: spendere meno soldi. La pianti con 'ste stronzate del bambino che ha bisogno di una figura unica di riferimento, dell'effetto anti-bullismo del voto in condotta e di amenità simili che di pedagogico non hanno nulla. La scuola costa troppo? Va bene, ammettiamolo serenamente. Ammettiamo che non ci sono i soldi per i ricercatori e che i professori universitari costano l'iradiddio. E' molto più onesto e più verosimile che sbandierare una riforma che riforma non è.
Anch'io non amo questi studentelli che vanno in televisione a riempirsi di paroloni di cui non sanno nemmeno la portata. Però preferisco vederli lì, che in fila per le selezioni del grande fratello; preferisco lì, che a scambiarsi sms in sovrimpressione mentre scorrono i video di All-music; preferisco lì che ad impasticcarsi o ad alcolizzarsi prima di mettersi al volante.
La società, alla fine, vive sul conflitto generazionale. Non solo è naturale che i figli contestino i padri, ma è anche salutare, vitale, direi.
Uno dei più grossi errori della nostra epoca è la tendenza ad annullare la conflittualità
giovanile (e in Italia la televisione ha fatto un gran lavoro), di fatto aumentandone la devianza e la tendenza all'abuso di droghe e alcool.
Ti lascio con un'ultima considerazione: il sessantotto era una ribellione studentesca che ha approfittato delle circostanze per diventare qualcosa di più.
Il settantasette è una ribellione spontanea, non organizzata, vera; per questo più violenta e distruttiva. E' stato il momento in cui i giovani si sono accorti di non avere più in mano il loro futuro e hanno cercato un ultimo strappo per riconquistarselo.
Fallendo."

Andrea Fenti, autore dello spettacolo teatrale "sei77otto - le strade occupate dai sogni"

Autore: fogliazza

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