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  30.04.2007 | 18:09
Le vie del Rock
 
 

Matteo Filippini era uno dei miei compagni di banco in prima liceo. Quello di destra. Quello di sinistra era Topus. In questa foto invece, ormai d'epoca, ci siamo io (a sinistra), il barone Juan (al centro con l'immancabile Coca Cola) e appunto Teo Pini a destra. Sembriamo quasi dei bravi ragazzi. Poi Teo Pini fu bocciato e ci si perse un po' di vista. Proprio quell'anno aveva iniziato a suonare la chitarra e ricordo perfettamente che ci invitò al suo compleanno, a casa sua, dove con un batterista improvvisato e un bassista altrettanto occasionale, suonò "Smoke On The Water" dei Deep Purple, ripetendo il riff per un quarto d'ora di fila. Il batterista stava collassando. I Deep Purple naturalmente erano il suo gruppo preferito.

Ma perché scrivo tutto ciò?

A distanza di non pochi anni ho casualmente rivisto Teo Pini, o meglio Matt Filippini (attuale nome d'arte), suona ancora la chitarra e ho appreso con grande piacere che ha recentemente pubblicato un album con una band fondata da lui: i Moonstone. Lo stupore non sta tanto in questo, quanto nel fatto che alla realizzazione dell'album hanno contribuito (e hanno suonato...) alcuni dei suoi, e non solo suoi, miti: Ian Paice (batterista dei Deep Purple), Eric Bloom (cantante dei Blue Oyster Cult), Steve Walsh (Kansas), Glenn Hughes (Trapeze, Deep Purple, Black Sabbath), Carmine Appice (Vanilla Fudge), solo per citarne alcuni! Non ho ancora ascoltato le canzoni dell'album (anche se dato il calibro dei musicisti promette bene...), ma trovo che questa sua esperienza sia eccezionale. Nel contempo lo invidio un po': ora nelle sue foto compaiono persone che hanno una faccia un po' meno da bravo ragazzo, ma che nella storia del rock hanno posato una pietra piuttosto importante. Complimenti.

Autore: french

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