- Bussola d’oro o La promessa dell’assassino?...Bussola d’oro o La promessa dell’assassino?...Bussola d’oro o La promessa dell’assassino?... I manifesti dei due film si facevano sempre più imponenti davanti ai miei occhi, mentre mi avvicinavo alla biglietteria ancora indeciso se accettare l’ammiccante invito di Nicole Kidman per seguirla in sala, o scoprire il segreto dei tatuaggi sulle mani di Viggo Mortensen, che non lasciavano dubbi su quale sarebbe stato il destino di chi avesse cercato di intralciarne la strada….forse era questa la sua promessa? Una promessa di morte! Mmm… Tirai dritto verso la sala numero sette, pronto a seguire la scia di sangue lasciata dalle vittime di Viggo, il killer della mafia russa. Dopo i 100 minuti di un film che si può tranquillamente perdere, mi sono rimasti impressi però i tre personaggi principali della storia: innanzitutto Viggo Mortensen, in lui non c’è più traccia di Aragorn, anzi, la fluente chioma del re di Gondor è scomparsa per lasciare spazio ad una più che ampia stempiatura; e gli abiti grigi e gli occhialoni scuri lo rendono freddo ed impassibile come una macchina…(ho sentito dire che gireranno Terminator 4: forse si potrebbe pensare a lui come sostituto di Schwarzenegger, ormai troppo vecchio e politicizzato per la parte…). Poi il padrino della famiglia russa (Armin Mueller-Stahl), un cuoco dai modi affabili e gentili, che lascia però trapelare la sua natura diabolica attraverso gli stretti occhietti blu perennemente iniettati di sangue. Ed in ultimo, ma non per importanza, il fondoschiena di Naomi Watts, pericoloso più di un revolver dietro quei jeans aderenti e capace di far tremare i polsi anche allo spietato Viggo. Non so se siano ragioni sufficienti per andare a vedere quest’ultima fatica di Cronenberg, che sicuramente ha fatto di meglio in carriera, ma a me sono bastate per giustificare la spesa di sette euro e mezzo in un freddo martedì di dicembre. Pigi
Autore:
kamalafilm
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