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  23.06.2008 | 12:45
star whores
 
 

prendo in prestito il nome di un famoso lungometraggio dei gem boy per intitolare questo post nonché il raccontino qui sotto, originariamente scritto da kiesa per tapirelax.
la scelta redazionale di non parlare di politica all'interno della rubrica ne ha causato lo scarto.
lo recupero in questa sede in modo che, chi ritiene, possa esprimere la sua opinione sul racconto in primo luogo, e sulla linea editoriale di tapirulan in secondo.
l'illustrazione, che c'entra col racconto più o meno quanto una scorreggia in chiesa, proviene dal sito www.cazzate.it. oh, già, c'è scritto...

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Accedeva tanti anni fa, in un pianeta lontano lontano...
Sul pianeta ormai pesava una cappa di terrore e di violenza. Le forze dell'Impero avevano sgominato le resistenze della Repubblica e avevano cacciato gli jedi. Maestro Fausto Yoda si era ritirato in un eremo lontano, la sua genìa jedi era stata la più colpita dopo il colpo di stato del 15 aprile; la sua stirpe era ormai prossima all'estinzione. L'Impero dominava col capo supremo Nano Palpatine e con i suoi scagnozzi che alla sola vista incutevano una paura agghiacciante. Ospizio, StracciaMaroni, Porcellum, Finocchio, padre Boldi, La Rutta, Scalogna, Zerbini e Riportino erano i suoi più stretti collaboratori che si sollazzavano con la Zoccoletta di regime, la favorita del capo, assurta alle più alte cariche dopo il passato di modesta ballerina e valletta muta. Anche le forze del culto, critiche e severe ai tempi della Repubblica, si erano ammutolite davanti al profondo silenzio del loro capo spirituale Benny Hill XVI. Qualche jedi era rimasto come strenuo oppositore del Regime, ma non aveva vita facile. Obi Uan Ke Pietro cercava con la legalità e la giustizia di riportare le forze repubblicane, ma legalità e giustizia erano ormai termini ignoti sotto il dominio di Nano Palpatine. L'unico jedi che aveva un certo seguito era uno strano predicatore dall'accento genovese che cercava la verità con gran fatica e con grande Travaglio. L'Opposizione repubblicana, ormai allo sbando, aveva perduto la Forza, l'Impero manipolava le menti delle giovani generazioni. I pochi oppositori rimasti si erano coagulati attorno a un personaggio cresciuto nella scuola jedi. Era diventato lui, in breve tempo, il più forte e il più bravo; in lui scorreva potente la Forza, ma subiva anche il Lato Oscuro. Nelle prossime puntate scopriremo se avrà prevalso il Lato Oscuro, trasformando il capo jedi in Darth Walter.

Autore: ufj | Commenti 3 | Scrivi un commento

  09.06.2008 | 09:23
ottomenocinque
 
 

dedicata a g*** e d*** con affetto.
sono curioso di vedere se dopo questa mi rivolgeranno ancora la parola.

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Ooorgh… un SMS.
Cosa? Che… COSA? Bidonaro a me? No, dico, ho letto giusto? BIDONARO A ME??? Ma sentile, che facce da tungsteno. Io lì ad aspettare tutta sera, che per colpa vostra mi sarò scaraffato cento birre almeno e voi mi date del bidonaro? Veh, belle, che ho guardato persino dietro i quadri, ieri sera. Ma di voi due neanche l’ombra.

O forse sì, forse invece c’eravate e io per qualche ragione non vi ho visto. O forse vi ho visto e non vi ho notato, forse vi ho notato ma non vi ho riconosciuto, o vi ho riconosciuto ma ho dimenticato. Cazzarola, siano maledetti questi anni che incedono pachidermici, trabalzando come un trattore in una carraia, senza tregua, inesorabili come scoregge, le fitte al ginocchio ogni santa volta che piove, e cazzo se piove, il maldischiena se sto troppo seduto, o troppo in piedi, o troppo a metà tra seduto e in piedi, eppoi davanti quest’affare floscio che mi pare una quaglia impallinata, due coglioni penduli come orecchie di cocker e dentro non più di dieci o quindici spermatosauri, la coda bianca e irrigidita dall’artrosi, lividi, vitali come capperi andatiammale, e per finire tre catorci di amici che mi pigliano per le chiappe che secondo loro sarei ugualeuguale a quel vecchietto alcolizzato ch’è appena entrato caracollando MACCHEDDIAMINE, VI SIETE MAI VISTI VOI TRE? attorno al tavolino zitti come cadaveri, mezza birra calda davanti, a sfogliare la gazzetta dello sport, e guardatevi: uno zecchino d’oro per disabili mentali, sembrate.
O magari ci siamo visti davvero, sì, e ‘ciaocomestai’ e ‘iobenevoinvece’, un bacio di saluto, ci siamo seduti al tavolo e chiacchierato per alcuni minuti, ah, chi si ricorda, e avevate fretta, sì, avete insistito per andare, questo me lo ricordo, che volevate a tutti costi farvi un’intera notte di sesso a tre a base di giochetti sadomaso, latex, cera calda e cumswapping, e alla fine, esauste eppure felici, mi avete sussurrato frasi del tipo ‘E’ stato bellissimo’ e ‘Saremo le tue schiave per sempre’, e nonostante la pioggia insistente il dolore al ginocchio un po’ s’è attenuato, mal di schiena, ma quando?, e un doveroso ringraziamento alla Congrega dei Senescenti Spermini, capaci di vivere il loro imperituro momento di gloria con solenne dignità balzando alti, altissimi come i delfini del circo, un guizzante canto del cigno prima di spiaccicarsi onorevolmente contro il soffitto, e al termine di tutto, mi ricordo, vi siete slinguate languidamente, nude, sul letto, l’espressione corrucciata, ‘Ci consoleremo così – avete detto strusciandovi l’una contro l’altra – nell’attesa che tornerai presto da noi’ e io ‘Mah, valuterò, voi intanto attendetemi lì’.

Di nuovo quel rumore insistente, assordante, che pare l’allarme antincendio dell’inferno. Apro gli occhi, tiro un diocane e guardo la sveglia. Ottomenocinque. Non sono ancora uscito dal letto che già sono in un ritardo strastronzo. Mi alzo, mi accendo una sigaretta, la spengo, mi lavo i denti, la riaccendo, piscio, mi vesto e mi scaravento in strada. Tiro su la tapparella del cervello e do un’occhiata didentro. Niente di nuovo, figuriamoci, a parte uno strano odore che aleggia come di corpi sudati. Non lo definirei sgradevole, anzi, tutt’altro. Che cosa sarà successo lì dentro, stanotte? Mah, chi si ricorda più.
Devo cominciare a prendere appunti.

Autore: ufj | Commenti 1 | Scrivi un commento

  02.06.2008 | 12:41
plotter!!
 
 

in contemporanea con tapirelax metto online questo... chiamiamolo 'resoconto' del concerto di kiss scaturito dal cervello malandato del caro fottutissimostorpiodimerda e ignobilmente sofisticato dal sottoscritto.
senza offesa per i veneti, eh, s'intende.
l'illustrazione, naturalmente, non l'ho toccata.

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Verona, Arena, 13/5/2008 - concerto Kiss

Un tiepida giornata di primavera rideva agli abitanti della pianura padana, un energico olezzo di merda incorniciava tra due raggi di sole le chiassose cazzate di una piccola canea di stronzi.

“Ma dove cazzo l’hai messa la macchina? La prossima volta ti veniamo a prendere direttamente a casa” disse l’ansiolitico French.
“Eeeeeh Vabbbbeh! Arvete deviato di soltanto tre km. in questa amena campagna…”
“Sì, beh... tre chilometri ‘sto cazzo”. Proferì Ufj. Inspirò profondamente. Uno zirillione di molecole di monossido di merda si insinuò nelle sue narici costernate. “E amena ‘sto cazzo! – aggiunse – e chiuse il finestrino. Ma d'altronde, che cosa vuoi aspettarti da un Fottutissimostorpiodimerda?”
“Ok, ok, ho capito. Sembra che qualcuno, qui dentro, abbia i coglioni girati, eh? Allora: da capo! Ve lo chiedo con calma, c’è qualche rottinculo che oggi ha avuto una giornata di merda?”
Tutti gli indicatori digitali dell’auto puntarono verso una sola persona e, a dargli man forte,  passò pure un camionista magiaro il quale, dopo aver affiancato la navicella spaziale a quattro ruote, col suo bel alluce indicativo, indicava, appunto, un pirla corrucciato su se stesso, il French. Incominciò a rompere i maroni con questioni tipografiche, con rotture di plotter, formati incompatibili, piangendo lacrime in quadricromia formato A0.
Nessuno avrebbe ascoltato la sua geremiade di tre ore su questa mostra già bell’e che pronta andata a monte per colpa di una banale rottura di plotter e bla bla bla e strabla!
“Ma non ci rompere il plotter” sbottò alfine uno scoglionato Fottutissimostorpiodimerda. Il risultato fu inaspettato. Prostrato da un impetuoso accesso di narcolessia triste, il nostro, letteralmente, si spense.
Tombola! Ogni volta che il French rompeva troppo i maroni, l’equipaggio aveva tra le mani un’arma più deflagrante di un’intera gerla di stelle shinobi: bastava dire ‘plotter’ per vederlo spegnersi come se qualcuno – dotato peraltro di parecchio fegato – gli avesse estratto le duracell dal culo.
Affianco al Fottutissimostorpiodimerda la quarta compagna di viaggio, Simone Loraine, la stella della Senna in persona dotata dell’inconfondibile maschera da eroina francese, si chiedeva come potesse un tempo l’Amica di Porthos (che più tardi rincontreranno) sopportare un viaggio intero in compagnia di questi tre tettografi pirloidali. La risposta tardava a venire e il Veneto con lei.
Da buon navigatore più esperto di Hikaru Sulu, Ufj pensava bene di farsi tutte le uscite autostradali da Modena a Verona alla ricerca di Twisted Sister of French sperduta, per causa del polemico fratello, nelle lande mantovane. Fortuna e merito del grande timoniere Hikaru Ufj riuscirono a traghettare la giovine sul vascello all’altezza di Nogerolle Rocca, localizzato anche P.K. Dick oltre i bastioni di Orione. Immediatamente la povera sorella si pentiva di essere salita a bordo in compagnia di quell’insulso equipaggio. Troppo tardi. Sulu aveva già raggiunto velocità warp.
Il caldo non cedeva la sua morsa e l’insopportabile French mordeva i coglioni perché avvertiva un prurito alla gola. Sete? Voglia di rompere la minchia? Ufj e Fottutissimostorpiodimerda si guardarono negli occhi. “Plotter!” dissero all’unisono.
Per alcuni minuti regnò la pace.
Ma il viaggio era lungo e il French, non totalmente domato dall’alcol, si ripropose con insistita intolleranza disarcionando dalla minchia nell’ordine: il pilota Ufj, l’allergico Fottutissimostorpiodimerda, Simone Loriane, Twisted Sister of French e persino Don Dokken in persona. Era venuto nuovamente il momento di attivare il ctrl-alt-canc.
“PLOTTER!!!”
La meta si avvicinava ma un muro di automezzi raccontava l’attesa che li divideva dalla loro meta, l’iperspazio quel giorno non funzionava, come il plotter del resto, e i quattro si sorbirono un’infinita coda di lamiera, caldo e – quel che è peggio – veneti in fila.
Dopo sette o otto secondi di coda il French sbottò: “Ma se uscivamo a Verona sud… lo dicevo io che era me…”
“PLOTTER!!”.
Tornata la pace, la fila si diradò, Verona si riappropriò del suo originario significato estetico, impunemente abbruttito da un incontinente Ufj al contempo urinante in un’aiuola in pieno centro e baldo combattente contro un gatto nazi-fascista.
Dopo aver imprecato la metà delle bestemmie di un padovano, utilizzando tutti i vocaboli noti a un vicentino, si fece vivo anche un parcheggio contestualmente a un divieto di sosta che i quattro ignoreranno con l’ignoranza di un trevisano. Coesi nel dividere l’eventuale multa, Simone Loriane e T.S.O.French si diressero verso l’arena.
Giusto il tempo di lasciare una trentina di diottrie appiccicate ai due culi di altrettante pulzelle più mignotte di una veneziana che, giunti finalmente all’Arena si appoggiavano le terga sui posti che il buon Undertaker assieme all’Amica di Porthos, avevano protetto per noi con la caparbietà di Lyga e Fuga.

Abbioccati come gibboni sui rami, l’attesa si faceva letargica ma… un guizzo: T.S.O.French si gira verso il Fottutissimostorpiodimerda: “Ma l’hai vista???”
“Chi?”
“Quella con le tette grosse!”
Tette grosse? Il Fottutissimostorpiodimerda e il French si alzarono di scatto con occhi a periscopio e cazzo a manovella. Le tette più tette dell’universo a tribordo! Sulu, già attivo da tempo, aveva ordinato a Undertaker di fotografare l’avvistamento.
La risposta di Undertaker “La sto filmando”, meritò la standing ovation dell’intera Arena.
Maschi arrapati e fighe invidiose si scotennarono per mettere le mani su quei due avamposti di libido.
Tutto passa, tutto finisce. Si fece buio, iniziò il concerto dei Kiss!
Beh, sì ma… Kiss-enefrega!

Finito lo show qualcuno si alzò, altri se ne andarono, c’era chi diceva che gli era piaciuto, qualcun altro meno. Undertaker e l’Amica di Porthos concordarono sul fatto di alzare i tacchi; gli altri: Ufj, la Stella della Senna, il Fottutissimostorpiodimerda, T.S.O.French, tutti, insomma, avrebbero voluto andarsene a casa, visto l’orario. Giusto il tempo di una maglietta, insomma… e via andare. Ma una voce disse, insinuosa e stronzeggiante: “…e adesso che ne dite di una bella piz…”
Dall’intera piazza si levò un coro all’unisono: “PLOTTER!!!”
E fu pace, gioia e figa per tutti.

Autore: ufj | Commenti 2 | Scrivi un commento