Qualche tempo fa lessi una notizia piuttosto curiosa. Un tizio delle Langhe aveva trovato un tartufo bianco da record. Pesava circa un chilo. Ma la notizia curiosa non è questa. La notizia curiosa è il fatto che questo tizio invece di farsi un risotto coi controcazzi decise di regalare la prelibatezza al Papa. Questi, a sua volta, la donò a una mensa della Caritas romana per il pranzo della domenica (qui). “Ma che bel gesto”, pensai di primo acchito. Quello del Papa, intendo. Poi pensai che non doveva essere poi questo gran sforzo regalare a quei poveracci qualcosa che, nel caso, avrebbe potuto ricomperarsi senza difficoltà l’indomani. Pensai che era un modo alquanto plateale e pacchiano per far sentire quelle persone ancora più miserabili; per far cadere l’elemosina della Chiesa ancora più dall’alto. Poi pensai che gli avventori avrebbero comunque apprezzato. Dopotutto non c’è niente di realmente cristiano nel cosiddetto “santificare le feste”. Anzi, è una delle espressioni più basilari della umana necessità di trascendere. Di essere qualcos’altro, di tanto in tanto, o solo una volta nella vita. E magari proprio mangiandosi un risotto col tartufo bianco. Poi pensai che un capo spirituale che predica l’umiltà e se ne va in giro ricoperto d’oro come una tenutaria di bordello forse farebbe meglio a donare qualcosina di più di un tartufo da un chilo che perdipiù neanche ha pagato. Poi pensai che in ogni caso era molto di più di ciò che faccio io per i poveri. Cioè niente di niente. Infine pensai che tutto ciò sarebbe stato un buono spunto per un post del mio blog. Poi cambiai idea.
L’immagine qui sopra è un’illustrazione di Marco D’Agostino intitolata “Primo e secondo...”. Ha vinto la prima edizione del concorso di illustrazione Magnefut (qui), concorso in qualche modo “gemellato” con Tapirulan. Non c’entra niente con ciò che stavo dicendo, ma l’illustrazione mi piace molto. Sta di fatto che farei meglio a smettere di scrivere i post prima di pranzo.
Autore:
ufj
|
Commenti
1 | Scrivi un
commento
|