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  13.01.2014 | 11:42
le cose che di solito si fanno in bagno al mattino
 
 

Sara e io siamo a Orvieto a trascorrere qualche giorno. Una mattina mi sveglio e vado in bagno a fare le cose che che di solito si fanno in bagno al mattino. Poi sento del trambusto e vado a vedere. Quando esco dal bagno vedo Sara sdraiata di traverso sul letto, la maglia tirata su, che tiene gli auricolari dell’iphone contro la pancia. ha un sorrisetto furbo che è tutto un programma. Mi stropiccio gli occhi per vedere se ho visto male. No, mi sa di no. Mi sa che ho visto bene. Faccio: “Beh??”
E lei: “Ho letto che dal quinto mese sentono quello che succede fuori dalla pancia”.
 “E allora?”, faccio io.
“E allora ho pensato di farle sentire Neil Young”.
“Neil Young?”
“Precisamente”.
Voi che cosa pensereste se mentre siete in bagno a fare le cose che di solito si fanno in bagno al mattino salta fuori che la vostra morosa nel frattempo si è svegliata, ha acceso il cellulare, si è tirata su la maglia e ha messo gli auricolari del cellulare contro la pancia?
Ecco cosa ho fatto io.
Dico: “Ah, Neil Young? Ma che cosa precisamente?”
Unknown legend”.
“Ottimo. Poi prova a vedere se le piace anche Harvest moon”.
Poi torno in bagno e finisco di fare le cose che di solito si fanno in bagno al mattino.
“E comunque il suono degli auricolari ha poca amplificazione”, sbraito da là dentro. “Procurati delle cuffie serie!”

La sequenza sopra raffigura Sara intenta ad affrontare la salita pedonale che va da Orvieto scalo a Orvieto centro.

Autore: ufj | Commenti 0 | Scrivi un commento

  07.01.2014 | 17:42
trinita'
 
 

WACKY RACE - QUATTORDICESIMA TAPPA

12 ottobre 2013, Osteria dei Granatieri, Cremona

12 ottobre 2013
Una lapide, sotto una testa di cervo di plastica in bianco e nero, ricorda che di lì passò Cesare nella marcia verso il Rubicone.
“Ma allora sicuramente non c'era la trattoria” obietta WR5 alla granatiera, che sta spreparando e preparando lo stesso tavolo vuoto da mezz'ora, per dare l'impressione di un grande viavai.
“Certo che no, però c'era il suolo, e sotto questa trattoria, sepolte nel fango della storia, scavando si potrebbero trovare le impronte del piede di Cesare, un quarantadue”.
“Non sono mica convinto” dice WR8.
“Taci, tu, chi ti ha dato il permesso di parlare?”.
“E lui che ci fa, lì nell'angolo?” chiede la granatiera.
“Punizione” risponde WR7. “Ci ha consigliato di non andare in un posto in cui noi avevamo deciso di andare, e quando ormai era certo che saremmo andati in quel posto lui non è stato abbastanza convincente da farci desistere”.
“Mi sembra giusto” commenta la granatiera, allontanandosi.
“Che cesso” commenta WR6.
“La granatiera o il posto?”.
WR6 si fa trovare impreparato alla domanda e solleva le spalle.
La cameriera rumena porta tortelli, penne all'arrabbiata, lasagne. Tutti i piatti hanno il medesimo aspetto, si possono scambiare senza notare la differenza. Alle obiezioni dei presenti la rumena spiega con convincenti argomentazioni perché i tortelli, pur somigliando alle lasagne, sono tortelli, e viceversa. I presenti sembrano soddisfatti.
“Posso vedere anch'io?” chiede WR8.
“No, tu no”.
“Ve l'avevo detto, io, che non c'era scelta. Hanno un piatto solo e lo chiamano in tre modi diversi, come la Trinità”.
“Il nome che darò a mio figlio” se ne esce WR5 con orgoglio.
“L'hai già prentotato?” chiede WR7, che di prole non si intende granché.
“Potresti chiamarlo Lasagna” dice WR3, serissimo.
“Posso parlare anch'io?” chiede WR8, schiacciato con la faccia contro l'angolo del muro.
“No, tu no”.
“Ehi – esclama WR1 – nei miei tortelli c'è una mosca!”.
WR3 la guarda muovere le zampette. “Sta nuotando a rana”.
“Come fai a saperlo?”.
“Flette le zampe posteriori come le rane”.
Tutti si accalcano intorno al piatto, a guardre la mosca che nuota a rana.
WR8 chiede di poter assistere.
“No, tu no”.
Arriva la rumena. “Si mangia anche con gli occhi, tanto è bello”.
“C'è una mosca che nuota nei tortelli” protesta WR1.
“Lasagne” corregge la rumena.
“Guardi le zampette posteriori – aggiunge WR3. “Sta nuotando a rana”.
“La rumena guarda la mosca. “Che carina!”.
“Il fatto è che forse WR1 vorrebbe che lei le cambiasse il piatto”.
“Davvero?” esclama la rumena. “Non so, per queste cose devo chiedere al cuoco, perché è lui che mette gli ingredienti, è meglio che parliate con lui”.
“Mi sto pisciando addosso” dice WR8.
“No, tu no” risponde il coro, occupato con la mosca.
Arriva il cuoco, un disinto signore in giacca e cravatta, con una ventiquattr'ore.
“C'è una mosca nelle lasagne”.
“Pennette, vorrà dire”.
“A rana, nuota”.
Il cuoco esamina la mosca. “E' vostra? Bisogna aggiungere un coperto”.
“Abbiamo prenotato per otto”.
Il cuoco medita. “Dite che è nostra?”.
Tutti fanno di sì con la testa, fissandolo ostentatamente per metterlo a disagio.
“Volete che vi cambi solo il piatto, o anche quello che c'è dentro?”.
I WR tutti insieme, meno WR8, sollevano un coro di proteste e imprecazioni.
“D'accordo, d'accordo, procediamo al cambio del piatto. Anche se quella mosca io non l'ho mai vista. Io le nostre mosche le conosco e potrei giurare che non è nostra. Ma per rispetto del cliente procediamo. Posso sedermi un attimo?”.
WR1 gli fa segno di sedersi al posto di WR8. Il cuoco sposta con cura piatto posate e tovaglioli, appoggia la valigetta, la apre e sorride. “Sapete cosa c'è dentro, qui, ragazzi, in questa piccola valigia di pelle che si chiama ventiquattr'ore, un giorno, praticamente? Tutti i giorni della vostra vita”.
“E' un gioco di prestigio?” chiede WR7, che di venditori non si intende granché.
“No, anche se non sarebbe sbagliato chiamarlo così. Perché per magia la vita dei vostri cari potrebbe cambiare. Come? Chiedetemelo, forza”.
“Come?” dice la rumena, che conosce il discorso a menadito. Porta via piatto e mosca, fermandosi a guardarla incantata, ancora una volta.
Il cuoco allunga le gambe, incrocia le dita sulla pancia. Guarda i presenti con la faccia di chi ha un grande segreto che non vorrebbe confessare a nessuno. “Poniamo, per puro caso, che le pennette siano avvelenate, che in cucina abbiamo versato per sbaglio un potente veleno”.
“Diolenza!” esclama WR7. “Ma le mie, sono pennette o cosa?”.
“Poniamo, naturalmente, poniamo per pura teoria. Voi siete in procinto di morire, morirete fra un'ora prima che capiscano cosa avete, o comunque uscendo di qui, su questa strada trafficata vi stirano e morite addirittura due volte, ci siete?”.
“Noi avremmo la trinità che si fredda” ricorda WR4, ma il cuoco, immune alle obiezioni, estrae un pacco di polizze vita. “Vegliate, non sapete quando sarà la vostra ora”.
Tutti si toccano i gioielli e chi non ce li ha si tocca ugualmente, sperando che funzioni. Anche WR8 si sta toccando i gioielli, ma per un altro scopo. Un gentile rumore di cascatella montana echeggia fra stime e percentuali che il cuoco sciorina come un menù.
“Ci pensiamo - taglia corto WR2 – ci pensiamo mangiando il primo. Parleremo della nostra vita, dell'inutilità della nostra vita e dell'utilità di una polizza”.
“Bravi ragazzi” esclama il cuoco alzandosi. Chiude la valigia e torna in cucina, mentre la rumena compare con un piatto fumante.
WR1 lo guarda sospettoso. “Avevo chiesto tortelli”.
“Sono tortelli”.
“Tortellina, un bel nome da femmina” esclama entusiasta WR7, poi vede le facce degli altri e decide che per un po' sarà meglio masticare e basta.
WR7 annusa il contenuto. “Che odore di piscio, questa brodaglia”. Tutti di nuovo si accalcano intorno al piatto, per sentire l'odore. Alla fine si accorgono che arriva dall'angolo, dove WR8 è immobile, con aria indifferente, anche se nessuno lo vede, che la sua aria è indifferente, perché, il viso è rivolto al muro e sta seguendo il cammino di un ragno. Chissà come nuota, sta pensando WR8.

29 marzo 2025
Giornata piovosa. Il quasi undicenne Beastie Boy George Michael Jackson Brown Sugar Ray Charles Aznavour Wackyracerdue, detto affettuosamente Bravo Charlie, si presenta al diabolico padre intento a guardare la duecentodiciottesima replica di "Star Trek DXI generazione postgenerazionale".
"Papà, papà, oggi il compito di cucito virtuale è andato alla grande"
"Alla grande, hai detto? Alla grande? Fammi vedere la scannerizzazione del voto invece di dire "alla grande". Ma non subito che come vedi sono impegnato. Sparisci. Anzi, portami i tuoi biscotti poi sparisci."
"Papà?"
"Cosa c’è ancora Beastie Boy George Michael Jackson Brown Sugar Ray Charles Aznavour?"
"Mi racconti un’altra volta dei granatieri?"
"Hai quasi undici anni. Undici. Sei grande per ascoltare le storie dell’orrore dal papà, non ti pare?  Perché non giochi mai con il neuromasturbatore etero plus che ti abbiamo regalato? Perché sempre sti maledetti granatieri? Doveva per forza assaggiare la birra tua madre, e ora..."
"Dovevi portarla al balletto."
"Non c’era tempo! Quante volte l’ho ripetuto in questi dodici anni!?"
"Nessuna. Ma noi? Noi ci andiamo a vedere un balletto?"
"Maledetta birra del cazzo. Una donna incinta, secondo me, non va in cerca di avventure con bevande strane, per fare la spiritosa con gli amici, una donna incinta pensa al bimbo che ha in grembo cazzo e stracazzo."
"Papà cosa significa stracazzo?"
"Magari se le opzioni fossero state esposte in excel andavamo al Foppone, ma invece…"
"Cosa dici papà?"
"Niente, niente."
"Papà?"
"Cosa, Beastie Boy George Michael Jackson Brown Sugar Ray Charles Aznavour?"
"Chi è quella nana negra trisomica nel polmone d’acciaio?"
"Quella è il nuovo capitano dell’Enterprise, figliolo."

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