Inaugura l’8 maggio a Milano la mostra “ • D • Notturni, piraterie e allunaggi. Mostra di illustrazioni di Gianni De Conno”. Il progetto, ideato da Ivan Canu, direttore di Mimaster Illustrazione, Costanza De Conno, Patrizia Zerbi, editore di Carthusia edizioni e Fabio Toninelli Associazione Tapirulan, ripercorre la carriera di un autore tra i più importanti degli ultimi decenni dell’illustrazione italiana.
La mostra, attraverso circa 80 tavole, raccoglie alcuni dei momenti più significativi del linguaggio visivo di Gianni De Conno, tra picturebook, manifesti, copertine e illustrazione editoriale. Presentata per la prima volta in occasione della Bologna Children’s Book Fair, la mostra ha poi fatto tappa alla Festa del libro di Zafferana e a Cremona presso lo spazio Tapirulan; dall’8 al 29 maggio sarà a Milano presso il Laboratorio Formentini per l’editoria, in via Formentini 10, dalle ore 14.00 alle 19.00 lun – ven, compatibilmente con le attività del Laboratorio.
Nella sua carriera Gianni De Conno ha illustrato capolavori della letteratura moderna e contemporanea come “Moby Dick” H. Melville, “Il sentiero dei nidi di ragno” I. Calvino, “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” R. L. Stevenson, “Relato de un naufragio” G.G. Marquez, raccolte di poesie “Alla Luna” e fortunatissimi titoli della narrativa contemporanea per ragazzi “La guerra dei bottoni”, “L’ultimo elfo” fino al suo ultimo lavoro “Il buon viaggio” su testo di Beatrice Masini, edito da Carthusia. La forza di evocazione e l’estrema coerenza formale ed estetica dello stile sono stati riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero.
La mostra è accompagnata da un catalogo curato da Ivan Canu, Patrizia Zerbi e Fabio Toninelli, pubblicato da Carthusia in collaborazione con l’Associazione Tapirulan. Nel catalogo ogni opera è accompagnata dal commento e dal ricordo di amici, collaboratori ed editori che hanno accompagnato Gianni De Conno nella sua produzione. Sarà possibile acquistare il catalogo presso il Laboratorio Formentini per l’editoria per tutta la durata della mostra.
“La sua padronanza tecnica – al momento giusto trapassata senza trauma alcuno, e senza perdere magia, dai tradizionali oli e acrilici alla pittura digitale – gli permetteva di dare corpo e morbida materia a figure ferme, consapevoli di sé stesse; in qualche misura altere, ma benigne; forse timide; meditative; ragionevoli; sempre degne di rispetto.
Le pacate stesure cromatiche, digradanti in dolcezza dai chiari agli scuri e viceversa, sono tutte insufflazioni delicate d’atmosfere” (dall’introduzione a cura di Ferruccio Giromini al catalogo della mostra).