Dal bianco al nero, attingendo alle loro infinite sfumature, 46 fotografi fissano per sempre una memoria altrimenti volatile. Mari in tempesta, terre di nessuno, occhi di bambini già vecchi, anziani dal volto impenetrabile, cani sull’orlo del crepaccio, davanti a un orizzonte di città. Fra nuvole e deserti di solitudine si consumano le feste, le attese, i giochi urbani nei pressi degli incroci, i passi di danza. Le insegne non indicano il mare, ma se sfogli il bianco, e poi il nero, e poi le loro sembianze grigie, eccolo, un mondo di acqua e di sale che ti dà la certezza del suo colore.
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