Ugo Tognazzi rivive a Cremona, a 25 anni dalla scomparsa, in una mostra che ne rievoca l’attività cinematografica. La voglia matta, dal titolo di un film diretto da Luciano Salce, è un omaggio alla vitalità, all’energia, alla tenacia, alla poliedricità di un attore che ha prestato il suo volto a circa 150 interpretazioni.
Nella cornice dello spazio espositivo del Museo del Violino si snoda un percorso che accompagna lo spettatore in un viaggio di oltre 40 anni, condotto attraverso documenti originali che ricostruiscono la biografia artistica dell’attore cremonese nel clima culturale del tempo.
La prima sezione rievoca le tappe cruciali della sua ricca filmografia. Si va dai primi film comici degli anni Cinquanta – parodie, commedie leggere – ai veri e propri ruoli da protagonista del decennio successivo, al servizio di registi come Salce, Risi, Pietrangeli, Ferreri, Germi, che ne tratteggiano un’immagine di uomo medio, piccolo-borghese. In seguito l’attore amplia ulteriormente la gamma dei suoi personaggi, che diventano ancora più corrosivi e sgradevoli, cinici o illusi, nelle mani di Pasolini, Petri, Monicelli, Lattuada, e raggiunge il vertice della popolarità con le trilogie di Amici miei e de Il vizietto, fino alla vittoria della Palma d’oro per il film di Bertolucci (1981) e alle ultime, mature e più sofferte, interpretazioni. Manifesti cinematografici e locandine – realizzati dai più importanti cartellonisti, come Tino Avelli, Averardo Ciriello, Angelo Cesselon, Enrico De Seta, Mauro Innocenti, Armando Putzu, Sandro Simeoni – rievocano graficamente il nutrito coro dei personaggi interpretati da Tognazzi.
Nella seconda sezione viene documentata l’attività sul set ad opera di alcuni tra i principali fotografi di scena: gli scatti di Rodrigo Pais, Divo Cavicchioli, Alfonso Avincola, Paul Ronald immortalano l’attore in attimi che ne svelano tanto la professionalità quanto il piacere di un lavoro profondamente amato. In altri scatti Ugo Tognazzi rivive inoltre nella dimensione familiare, privata, in quella di cremonese famoso, o ancora di personaggio pubblico.
Conclude il percorso una sezione video con filmati provenienti dalle Teche Rai nelle quali è Tognazzi stesso a parlare della sua professione di attore, dei suoi film e del cinema.
L’omaggio a Tognazzi – nella pluralità delle testimonianze, e nello stile generoso dell’uomo Ugo – diventa così anche un riconoscimento alle numerose e spesso oscure professionalità che rendono possibile La voglia matta, che alimentano la magia e la passione del cinema.
Nell’ambito delle manifestazioni “Cremona per Ugo”, la mostra trova una prosecuzione ideale con l’esposizione di manifesti del cinema di Tognazzi realizzati da autori contemporanei, le “33 T d’autore” visitabili presso la sede di Tapirulan (Corso XX Settembre, 22) .
La mostra, promossa dal Comune di Cremona in collaborazione con l’Archivio Tognazzi Cremona, è curata da Elena Mosconi, Professore Associato di Storia del cinema presso l’Università di Pavia, e realizzata dall’Associazione culturale Tapirulan.
L’esposizione si avvale di collaborazioni con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma, le Teche Rai, il Centro Cinema Città di Cesena, l’Archivio della collezione Rodrigo Pais, e con archivi privati (Bice Brambilla e Mirko Fresia).