Nella nostra rubrica c’era, da diversi anni, un numero di telefono di Montecarlo. L’avevamo ottenuto da un amico che aveva lavorato per un ente che aveva collaborato con un grande disegnatore umoristico argentino. Un giro un po’ contorto insomma, ma quel numero – in teoria – doveva appartenere a Guillermo Mordillo. Nessuno di noi aveva mai osato verificare se il numero fosse effettivamente corretto, quelle cifre non erano mai state digitate sul nostro apparecchio per circa 10 anni.
A inizio febbraio 2018 per la prima volta si prese coraggio per comporre il numero.
Dall’altra parte del cavo non partirono messaggi di errore, tipo questo numero non è esistente o cose del genere. Il telefono squilla. Squilla ancora e poi ancora. Ma non risponde nessuno. Sarà fuori… Si riprova il giorno dopo, ma l’esito non cambia. Il giorno dopo ancora. Un altro orario… Nulla. Telefoniamo allora a un amico, che non avremmo voluto disturbare, ma sappiamo che conosce Mordillo molto bene.
«Perché Mordillo non risponde mai al telefono?», gli chiediamo.
«Ma che numero chiamate?»
Gli diciamo il numero.
«Non risponde perché quello è il numero di casa e Mordillo non è mai a casa, ma è sempre nel suo studio a disegnare…»
Dopo aver giurato che non avremmo mai rivelato la fonte, questo amico (che seppur in forma anonima, ringraziamo sempre infinitamente) ci spifferò il numero dello studio.
Il telefono squilla, squilla ancora. Poi qualcuno risponde: è Guillermo Mordillo. La storia avrebbe potuto concludersi qui, anche perché il nostro interlocutore ci espresse fin da subito il suo disinteresse verso la realizzazione di una sua mostra: «Non ne ho più voglia di fare mostre» ci disse. Ma visto che l’avevamo contattato proprio per proporgli una mostra come ospite del nostro annuale concorso di illustrazione, le prospettive non sembravano proprio straordinarie.
«Ma se volete venire a trovarmi mi fa piacere conoscervi…» aggiunse.
Pochi giorni dopo tre membri di Tapirulan erano in viaggio verso la costa Azzurra. Qualsiasi cosa si scriva ora su quel primo incontro apparirebbe fastidiosamente retorico, ma dopo un’intera giornata trascorsa con lui e sua moglie Amparo, ci siamo congedati con questa foto che descrive molto bene il nostro stato d’animo.

Zino, Mordillo, French, Lalla e Amparo (17 febbraio 2018)
Mordillo durante quell’incontro sfogliò il catalogo di Tony Wolf, che avevamo realizzato da poco, e ne rimase impressionato. Non dal catalogo naturalmente, ma dai disegni di Tony Wolf, che non conosceva e che apprezzò moltissimo. Gli venne detto che Tony Wolf abitava a Cremona e che si chiamava Antonio Lupatelli. Quasi d’incanto gli tornò il desiderio di fare una sua mostra a Cremona…
Il 29 giugno 2019 – un anno fa – Mordillo ci ha lasciati, ci fa piacere rendergli omaggio ricordando quel bellissimo pezzettino di vita che abbiamo condiviso.
Oggi è stata trasmessa anche un interessante ritratto di Mordillo a cura di Luca Raffaelli, trasmesso su wikiradio, lo si può ascoltare qui.