MICROCOSMI ovvero il goffo Tapiro alla scoperta dei misteri della società contemporanea.
Nella galassia di microcosmi sociologici che caratterizzano la società contemporanea, Tapirulan, avvalendosi di un’equipe di esperti, ha messo sotto la lente del proprio microscopio un tipico momento di aggregazione che contraddistingue la quotidianità, analizzandone usi, costumi e figure caratteristiche, ed ora è lieta di presentare ai suoi fedeli lettori i risultati di questo mastodontico studio, in barba ai vari Alberoni, Pasini e quanti altri hanno inutilmente tentato di copiarli.
La pausa caffè.
Nel variegato mondo delle aziende, c’è qualcosa che le accomuna tutte, superando qualsiasi diversità, un rito che, ovunque ci si trovi, viene religiosamente rispettato e celebrato. Stiamo parlando della pausa caffè e del microcosmo che orbita attorno alla macchinetta del caffè. Vero e proprio simbolo di culto aziendale, la macchinetta del caffè è oggetto di idolatria collettiva, qui sciami di impiegati si recano ogni giorno in pellegrinaggio per idratarsi con scadenti caffè, omaggiando tale servizio con tintinnanti dobloni. La pausa caffè non incide unicamente sull’innalzamento del livello di pressione arteriosa dei suoi adepti, ma ha anche un impatto sociale, perché essa, in quanto momento aggregante, d’origine ad una comunità di individui, ove ciascuno dei quali ricopre un ruolo ben definito e riconosciuto all’interno della comunità stessa.
Gli studiosi di Tapirulan hanno individuato le figure più caratterizzanti di tale comunit? e, ora, ve le propone. Il CAFFEINOMANE, essere totalmente dipendente dalla caffeina, farebbe qualsiasi cosa per ingurgitare un caffè bollente, purché gli sia servito in un bicchierino di plastica. Si distingue, oltre che per lo stomaco foderato in amianto, per le pupille dilatate e la cornea perennemente iniettata di sangue. Il ritmo delle sue giornate è scandito dal numero di bicchierini accumulati sulla scrivania. Lo SCROCCONE, individuo tipicamente riconoscibile per le sue braccine corte, è vittima della sindrome di S. Francesco: non appena entra in un raggio inferiore ai 20 metri dalla macchinetta del caffé, immancabilmente rimane privo di monete. La comunit? si trova quindi costretta a provvedere per lui, ma se essa eccede in generosità nei suoi confronti, lo scroccone proverà persino a fare il brillante con le monete altrui, offrendo bevande di ogni genere a destra e a manca.
Il MENAGRAMO. Questo soggetto porta così sfiga, che non gli affiderebbero nemmeno la parte del gufo in Harry Potter. Per ovvie ragioni, quest’essere è costretto a vivere ai margini della comunità: ogni qualvolta esso compare all’orizzonte, la macchinetta del caffè ha l’abitudine di smettere di funzionare, con l’unico risultato di ciùlare i soldi al malcapitato o di erogare un caffé lungo a base di olio di ricino. L’unico rimedio per combattere i poteri negativi del menagramo è quello di toccarsi i maroni o sperare che non torni vivo dalle missioni affidategli dal capissimo.
Il CAPISSIMO è il leader della comunità e, contemporaneamente, si trova al vertice della gerarchia aziendale. Generalmente preferisce prendere il caffé chiuso nelle stanze regali del suo ufficio, attorniato dalle sue segretarie-odalische, ma talvolta mostra la sua umanità scendendo nel piano corporeo. A differenza dello scroccone, lui i soldi ce li ha, sempre, e a qualunque distanza si trovi dalla macchinetta del caffé, ma la comunità si prodiga comunque per evitare al capissimo di mettere mano al portafogli. Chi tra i membri della comunità riesce a spuntarla in questa competizione darwiniana, spesso ne beneficerà per scalare l’organigramma aziendale. Dato che l’esistenza dell’articolo 18 non consente al capissimo di sbarazzarsi legalmente e definitivamente del menagramo, il capissimo, prima di raggiungere la macchinetta del caffè, si assicura di inviare il menagramo in Bangladesh, o in qualunque altra località frequentemente soggetta a calamità naturali, con la scusa di “sondare nuovi mercati”.
La GNOCCA è l’anima femminile della comunità, generalmente occupa la posizione sociale di stagista o di segretaria-odalisca del capissimo, in media non supera i venticinque anni di età, ha un quoziente intellettivo pari a quello di una Bic, e porta la quinta di reggiseno e minigonne dalla metratura quadrata di un fazzoletto. Tale incantevole creatura ha l’innato potere di ammaliare i maschi della comunità, facendoli regredire allo stato di celenterati.
La nemesi della gnocca è la COZZA, anch’essa (forse) membro femminile della comunità, ma caratterizzata da una morfologia totalmente estranea alla razza umana. Nonostante, in media, la cozza sia in possesso di una doppia laurea, generalmente viene esclusa dalla società: nessuno le offre un caffè, nessuno le rivolge la parola, e tutti ne evitano lo sguardo temendo di venire colpiti da improvvisi attacchi di nausea e/o diarrea. Tipicamente, quando la cozza si aggira nei paraggi della macchinetta del caffè, la comunità termina la pausa preferendo tornare al lavoro.
Chi ha il compito di informare la comunità su ciò che accade nella stessa, è lo STRILLONE. Questo soggetto dalla lingua biforcuta è ben noto alla comunit? per non farsi mai i cazzi suoi: in presenza della macchinetta del caffè è solito offrire un servizio di notiziari degno della CNN, con l’innata tendenza a rivelare i segreti di chi in quel momento non è presente.

4 Commenti
robirobi Gennaio 16, 2006 - 13:31
Arguto! Ma noi in azienda abbiano superato ogni eccesso. Si fa la pausa lavoro. Durante le otto ore di caffè ci si concede ogni tanto cinque minuti di lavoro, perchè la legge 626 consiglia di staccare, ogni tanto.
French Gennaio 16, 2006 - 15:15
Un complimento a Pigi che, finalmente, è riuscito a farci un reportage di grandissimo spessore. Che dici, Del, lo facciamo rientrare in Redazione o lo lasciamo ancora un po’ fuori?
Del Gennaio 17, 2006 - 17:31
Voglio bene ai miei redattori, come un buon padre di famiglia… e soprattutto a Pigi. E siccome gli voglio bene e a lasciarlo fuori al freddo lavora meglio, guai a chi aprirà quella porta!
French Gennaio 26, 2006 - 18:35
Giusto! Anche in questo caso hai espresso parole sagge. Pigi lo faremo rientrare quando comincia a fare un po’ più caldo.