ricevo e volentieri pubblico, il commento di un amico, Fents, a un articolo su Repubblica.it di cui gli ho chiesto un'opinione: "Non si unisce al coro di consensi Russo Spena, capogruppo di Rifondazione al > Senato. Per il quale la soluzione non è nella persecuzione giudiziaria ad > oltranza. "Compito della politica è chiudere definitivamente con gli anni di > piombo - spiega intervistato da Repubblica - con un'amnistia mirata ai reati > commessi dall'eversione".
Fents mi risponde: "Non lo so. Russo Spena soffre chiaramente di ideologismo. Perché si può essere d'accordo sul principio di quello che dice, ma dubito che direbbe lo stesso di qualche assassino fascista che magari ha dato una bastonata in testa ad un ragazzo e quello è morto. E' vero che la pericolosità sociale di Battisti è inesistente, ma, nel suo caso, è mancata perlomeno la disponibilità ad affrontare il castigo per quello che ha fatto (che abbia ucciso lui o meno è secondario: Renato Curcio non ha mai ucciso nessuno, ma non ha esitato ad assumersene le responsabilità), per cui mi starebbe bene che adesso fosse libero se si fosse fatto almeno qualche anno di carcere. Dopodichè c'è stato, come già ti dicevo, un accanimento strano contro persone come Sofri o Carlotto (entrambi di Lotta Continua), oppure contro quelli di Radio Alice, contro Tony Negri e la sua cosiddetta "cellula padovana", per alcuni dei quali il semplice diritto alla difesa è stato negato (non a Sofri che però è stato ripetutamente condannato solamente perché una persona qualsiasi ha deciso che lui era il mandante) con una spaventosa equazione tra terrorismo e sinistra antagonista. Qualcuno dice che il Partito comunista ha utilizzato la magistratura per sbarazzarsi della concorrenza interna. Più verosimilmente a quei tempi si ragionava in termini di "se non sei con lo Stato, sei un terrorista". Il "movimento" ha perso perché non ha voluto (almeno in maggioranza) scegliere, perché credeva che l'alternativa non fosse tra la galera e la pistola. E' soprattutto per questo che ce l'ho con le BR (oltre che per le stragi, chiaramente): hanno impedito la trasformazione culturale della società italiana che stava avvenendo sotto la spinta del movimento, hanno spostato la lotta sul terreno dell'ideologia, come se la conquista del potere fosse la soluzione di tutto (nonostante l'Unione Sovietica, nonostante la Cina, il Vietnam, la Corea), senza capire che lì non si stava cambiando l'Italia, ma gli Italiani ed era infinitamente più importante. Nel 1974 è arrivato il divorzio, pochi anni dopo l'aborto e adesso non si riesce a far passare nemmeno uno straccio di convivenza civile. In Italia, alla fine, hanno vinto le chiese, intese come templi di conservazione del privilegio, hanno vinto i musei sociali con i loro depositi di muffa politica. E non ne siamo ancora usciti."
Autore:
fogliazza
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